Cosa e come mangiare ogni giorno per rallentare l’invecchiamento di corpo e cervello

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Saper scegliere cosa portare in tavola ci aiuta a restare giovani. Lo spiega la nutrizionista Chiara Manzi nella rubrica Codice Longevità curata da Medikea per Gazzetta Active

Sofia Vitali

17 maggio - 12:00 - MILANO

L’invecchiamento non è solo una questione di anni che passano. È un processo biologico influenzato da molti fattori, tra cui lo stile di vita e, soprattutto, l’alimentazione. Secondo Chiara Manzi, una delle maggiori esperte europee di nutrizione anti-aging, ciò che mettiamo nel piatto ogni giorno può accelerare o rallentare il nostro “orologio biologico”. La nutrizionista lo spiega nella rubrica Codice Longevità curata da Medikea per Gazzetta Active.

Nutrienti anti-aging more and less

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“I nutrienti con effetto anti-aging mi piace chiamarli more and less”, spiega Manzi. “More, cioè più molecole protettive come vitamina E, vitamina C, licopene, polifenoli, prebiotici. Less, cioè meno calorie, meno zuccheri semplici, meno sale e meno grassi saturi”. Questa strategia – nota anche come nutrizione funzionale – si basa su un principio chiave: non basta assumere nutrienti benefici, bisogna anche evitare i fattori che li contrastano. Un eccesso di zucchero o grassi può infatti neutralizzare l’effetto protettivo di molti antiossidanti. Dove troviamo questi nutrienti? 

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  • Vitamina C: è presente in tutta la frutta e la verdura, ma i peperoni (soprattutto crudi) ne contengono fino a tre volte più delle arance. Altri alimenti ricchi: prezzemolo fresco, peperoncino, kiwi, agrumi. 
  • Licopene: potente carotenoide presente nel pomodoro, soprattutto quando è cotto (es. passata, sugo, concentrato). La cottura ne aumenta la biodisponibilità
  • Vitamina E: essenziale per contrastare lo stress ossidativo e rigenerare la vitamina C. Si trova in olio extravergine d’oliva, frutta secca (mandorle, noci), semi e olive. L’olio va conservato al riparo da luce e calore
  • Polifenoli: contenuti in tè verde, cacao amaro, mirtilli, uva nera, melagrana, curcuma, cipolle rosse. Hanno effetti anti-infiammatori e protettivi vascolari
  • Prebiotici: fibre che nutrono il microbiota intestinale (es. cicoria, topinambur, aglio, cipolla, porri). Migliorano la salute intestinale e riducono il rischio di malattie croniche. 
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GLI ABBINAMENTI CHE FANNO LA DIFFERENZA

Non conta soltanto quello che scegliamo di mettere nel piatto ma anche il modo in cui li abbiniamo. “La vitamina C e la vitamina E, insieme, diventano una bomba antiossidante”, dice Manzi. “Il licopene del pomodoro, invece, ha bisogno di un filo d’olio extravergine per essere assorbito: niente sugo light, o perdiamo l’effetto benefico”. Anche l’abbinamento tra fibre e carboidrati può fare molto: “Le fibre solubili, come quelle della cicoria, rallentano l’assorbimento degli zuccheri e abbassano l’indice glicemico. È un modo naturale per aiutare il metabolismo”. A confermare tutto ciò ci sono anche studi internazionali. Secondo la Harvard School of Public Health, una dieta ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e grassi sani può ridurre il rischio di malattie croniche legate all’età, come diabete, Alzheimer e patologie cardiovascolari. 

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LA REGOLA? COSTANZA, NON PERFEZIONE

Mangiare in ottica anti-aging non significa seguire una dieta rigida, ma fare scelte quotidiane più consapevoli. “La differenza la fa quello che mangi ogni giorno, non una volta ogni tanto”, ricorda Manzi. “Serve equilibrio, non ossessione”. Dunque, il cibo può essere il nostro primo alleato per invecchiare bene, non solo per vivere più a lungo, ma per vivere meglio.

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