Corte dei Conti, in Dfp indicazioni limitate, difficile valutare

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Per una disamina del quadro offerto dal Dfp "manca non solo lo sviluppo programmatico (inciso dalla difficoltà di definire al momento una ricostruzione puntuale delle necessità in gioco), ma anche (e soprattutto) un dettaglio informativo determinante su diversi capitoli della politica finanziaria di breve e medio periodo: sono limitate le indicazioni sulla composizione della spesa per settori, non vi sono elementi e indicazioni adeguate sulle modifiche su cui si sta lavorando per il ridisegno del Pnrr, mancano indicazioni sulle scelte che ci si propone di assumere sul fronte della spesa per il settore della difesa. Elementi che rendono difficile valutare la tenuta del quadro complessivo e la sua coerenza con quelle che sono le priorità dell'azione di governo". Lo afferma la Corte dei Conti nella relazione presentata in audizione sul Dfp nella commissioni Bilancio di Camera e Senato. 

 "La necessità di procedere ad una accelerazione della spesa per gli interventi resi disponibili" con il Pnrr, "nonché l'emergere di nuove esigenze congiunturali non possono e non devono far abbandonare (o ridurre) quello che era l'obiettivo principale dello stesso Piano: contribuire alla modernizzazione del Paese rafforzandolo rispetto alle crisi cui è stato finora esposto". Lo ha detto Enrico Flaccadoro della Corte dei Conti in audizione sul Documento di finanza pubblica. Il "lavoro di selezione" degli interventi da attuare, secondo la Magistratura contabile, "diventerà ancora più importante dopo il 2026 richiedendo la focalizzazione delle risorse sugli interventi che il Piano ha consentito di avviare, ma che devono trovare nei prossimi anni lo spazio per produrre un'effettiva crescita del nostro potenziale di sviluppo".  

 "Per una valutazione complessiva della finanza pubblica, e della adeguatezza dell'azione che si intende intraprendere all'interno dei limiti consentiti dalla nuova governance economica europea, è di particolare rilievo lo sviluppo nel prossimo biennio del Pnrr", evidenzia la Corte dei Conti.
    Sollecitando a non abbandonare o ridurre l'obiettivo del Pnrr, la Magistratura contabile cita "gli interventi per la sanità, ma anche quelli per rimuovere vincoli storici allo sviluppo in termini infrastrutturali, della rete dei trasporti, della digitalizzazione e interconnessione, dell'ammodernamento della PA e, non ultimo, per rafforzare le capacità di ricerca e innovazione del nostro tessuto economico, di cui spesso si sottolinea l'importanza a fronte delle crisi, ma di cui è urgente avviare la modifica".
    "La buona tenuta della finanza pubblica che gli ultimi esercizi hanno dimostrato rafforza quella spinta a una attenta selezione degli interventi da avviare e ad una sempre maggiore valutazione costo efficacia che deve orientare l'azione del governo. Un lavoro di selezione che - sostiene la Corte - diventerà ancora più importante dopo il 2026". 
   

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