Correre tra i pollini: perché le allergie aumentano il rischio di infortuni?

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Correre in primavera tra i pollini può causare più di un semplice fastidio respiratorio. Le allergie indeboliscono il corpo e aumentano il rischio di infortuni muscolari e tendinei

Dario Domeniconi

17 maggio - 12:01 - MILANO

Con la primavera in atto piante e alberi innescano la produzione di pollini in quantità ingenti. Tanto da obbligare i runner particolarmente allergici a terapie farmacologiche antistaminiche. O addirittura interrompere la corsa all'aperto

pollini

MA COSA SUCCEDE AL NOSTRO CORPO ATTACCATO DAGLI ALLERGENI?

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I pollini non sono altro che molecole capaci di innescare una risposta immunitaria massiva. Fanno parte della grande famiglia degli allergeni comuni. Come d'altronde lo sono anche gli acari della polvere, le muffe, gli alimenti e la forfora degli animali. Il sistema immunitario induce quindi una reazione infiammatoria intensa, per liberarsi di queste molecole. Provocando starnuti, congestione, iperlacrimazione, naso che cola e tosse.

naso

A volte provocando asma con respiro sibilante e corto, senso di costrizione toracica. O anche orticaria con eritemi e pruriti cutanei. Durante l'attività fisica intensa questi sintomi possono essere più pronunciati. Correre aumenta la frequenza respiratoria e l'incremento dell'inalazione degli allergeni. Indebolisce il corpo, intento a direzionare tutte le energie per potenziare il sistema immunitario di difesa. Motivo per il quale, associato ad una ridotta capacità respiratoria, le prestazioni calano. La capacità resistiva si riduce notevolmente. E questo stato generale indebolisce i tessuti, portandoli più facilmente verso la lesione. Diverse patologie del runner sono correlate alle allergie. Vediamo quali

GLI STUDI CORRELATI

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Un ampio studio scientifico ha posto un questionario a più di centomila runner, individuando una diretta correlazione delle allergie agli infortuni. Ha trovato nello specifico che sia una singola allergia, le allergie multiple e la somministrazione di farmaci antiallergici sono significativamente associati a lesioni muscolari e tendinee. Da questo sono partiti ulteriori studi che hanno correlato le lesioni al tendine d'Achille, la sindrome da stress tibiale, il dolore femororotuleo e la sindrome della bandelletta alle allergie. Quindi le prime tre patologie statisticamente più presenti nel runner possono essere incentivate dagli allergeni. E' per questo che in Fisiorunning facciamo sempre un questionario all'atleta, dove chiediamo se soffre di allergie particolari; proprio per la loro correlazione agli infortuni. Spesso ci rispondono di avere sintomi ma di non sapere con precisione se sono allergici. 

COSA FARE PER RIDURRE IL RISCHIO D'INFORTUNIO?

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Consigliamo quindi al minimo sintomo di consultare un medico specialista allergologo per valutare attraverso i test le allergie sospette. 

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Prima di uscire a correre raccomandiamo di consultare i portali meteo o specifici sui bollettini dei pollini, scegliendo i periodi di minore attività dei pollini specifici a cui siamo allergici. Le giornate molto calde e ventose facilitano l'inalazione di pollini. Inoltre gli orari serali sono quelli, solitamente, di minor attività dei pollini. I temporali e le piogge atterrano i pollini. Momento migliore per correre. 

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Evitiamo di correre se debilitati o affaticati. Incrementeremo il lavoro del sistema immunitario già in iperattività. Evitiamo lavori intensi e lunghi. Rimaniamo su allenamenti facili e brevi. Cerchiamo di correre con abiti coprenti, cappellino e occhiali che coprono bene gli occhi. Alcuni atleti corrono addirittura con maschere antipollini. Arrivati a casa è meglio lavare subito gli abiti e fare velocemente una doccia. Per evitare che i pollini permangano addosso e inquinino gli ambienti domestici.

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