Il Centro studi di Confindustria
dedica 'il focus del mese' alla "alta crescita" dell'economia
spagnola, che ha 580 miliardi di euro di Pil in meno dell'Italia
"ma registra da anni una maggior crescita. Nel 2014-2019 in
media +1,6% annuo, il doppio dell'Italia (+0,8%)" e dopo il
Covid "ha recuperato i livelli di Pil già nel 2021-2022 e poi ha
mostrato una robusta espansione: +2,7% nel 2023, +3,2% nel 2024,
molto superiore a quella italiana (+0,7% all'anno)".
Alla crescita, che "nasce dalla domanda interna" (nel 2024
+2,9% i consumi, soprattutto di servizi, e +3% gli
investimenti), "contribuiscono tutti i settori": sempre nel
2024, +2,7% l'industria, +2,1% le costruzioni, "molto di più" i
servizi (+3,9%), "specie gli immobiliari (+5,9%), ma pure i
professionali (+4,2%)".
Gli economisti di via dell'Astronomia vedono Italia e Spagna
come "gemelli diversi": "La Spagna conta meno di altri Paesi per
la nostra industria e l'export, ma è comunque il quarto mercato
per i beni italiani: dunque, la sua crescita robusta ha un
effetto positivo per la nostra economia. Tra i due paesi ci sono
peraltro alcune similarità, come il divario economico tra
diversi territori. Per l'alto debito pubblico, entrambi erano
annoverati nel gruppo dei 'piigs' qualche anno fa e hanno subito
la recessione dovuta alla crisi dei debiti sovrani nel
2011-2012, che non colpì altre economie (Germania, Francia). I
rendimenti dei titoli di Stato, storicamente vicini, da alcuni
anni sono più bassi in Spagna che in Italia (3,15% e 3,55% i
decennali nei primi 5 mesi): il divario di 0,40 punti sui tassi
a medio-lungo termine favorisce consumi e investimenti spagnoli,
rispetto a quelli italiani. Stesso effetto del divario nei
prezzi dell'energia".
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