L'accordo tra Unione europea e gli Stati Uniti sui dazi al 15% potrebbe significare per l'Italia una riduzione del 14% delle delle esportazioni pari a oltre 8,6 miliardi l'anno e una diminuzione di oltre 103mila unità di lavoro a tempo pieno.
La stima arriva da Svimez che segnala come il 68,32% della riduzione complessiva dell'export sia concentrata al Nord area a più forte industrializzazione e maggiore vocazione all'export. Intanto a giugno, prima dell'accordo, l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue - secondo i dati Istat sul commercio estero appena diffuso - è cresciuto del 6% su base congiunturale e del 4,7% su base annua, trainato dalla vendita delle grandi navi.
E' stato particolarmente vivace anche l'interscambio gli Stati Uniti con un aumento dell'export del 10,3% su base annua e un boom dell'import che ha segnato un +45,7% tendenziale. Se si comprende il settore farmaceutico, sottolinea lo Svimez, si stima una riduzione del Pil di 6,296 miliardi (-0,3%), di una diminuzione delle esportazioni di 8,627 miliardi (-14%) e un calo delle unità di lavoro di 103.892 (-0,4%). Se si esclude il settore farmaceutico si riduce l'impatto con il Pil che si contrarrebbe di 5,43 miliardi (-0,2%), le esportazioni di 7,44 miliardi (-12%) e i posti di lavoro di 89.645 unità (-0,34%).
A livello territoriale i dazi al 15% peserebbero soprattutto sul Nord con oltre due terzi della riduzione complessiva ma se si guarda alle percentuali sono nella gran parte delle regioni tra l'11% e il 16% con picchi nelle regioni più piccole a causa dei bassi numeri di partenza. In Val d'Aosta si potrebbe verificare una caduta dell'export del 34% e in Trentino Alto Adige del 19%. Nel Nord Est è prevista, comprendendo il settore farmaceutico, una riduzione del Pil di 2.160 milioni (-0,4%), un calo delle esportazioni di 2.927 milioni (-14%) e una riduzione dell'occupazione di 34.904 unità (-0,61%.
Per il Nord Ovest si avrebbe una riduzione del Pil di 2.133 milioni (-0,3%), un calo delle esportazioni di 2.967 milioni (-15%) e una diminuzione di 35.151 unità di lavoro (-0,46%). Per il Mezzogiorno si avrebbe una riduzione delle esportazioni di 705 milioni (-11%), del Pil di 482 milioni (-0,1%) e di 8.519 unità di lavoro (-0,12%). Per il Centro si prevede una diminuzione del Pil di 1524 milioni (-0,3%), un calo delle esportazioni di 2.028 milioni (-13%) e e una riduzione di 25.542 unità di lavoro (-0,46%).
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