Chiara Ferragni: conti dimenticati della holding dal 2022

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A "scomparire" sono stati i conti di Sisterhood, la controllante di Fenice: un vuoto considerato "anomalo"

Patrizia Chimera

26 giugno - 12:20 - MILANO

Che fine hanno fatto i conti della holding Sisterhood dal 2022 in poi? Chiara Ferragni oggi, 26 giugno 2025, deve rispondere anche a questa domanda, tra le altre emerse negli ultimi tempi, in occasione dell'assemblea di Fenice per il bilancio del 2024. Da tre anni non vengono presentati i bilanci, mentre la società titolare dei marchi dell'influencer deve tenere in considerazione come sono andati gli affari negli ultimi tempi, soprattutto dopo il pandoro gate che ha stravolto la vita finanziaria e la reputazione dell'imprenditrice digitale.

Chiara Ferragni e l'assemblea di fenice

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Sui social appare sorridente e felice, come se si fosse lasciata tutto alle spalle, dal pandoro gate alla fuga dei brand, senza dimenticare il divorzio da Fedez. In realtà Chiara Ferragni deve ancora fare i conti con una situazione finanziaria non proprio rosea. Oggi Fenice, società titolare dei suoi marchi, è impegnata in un'assemblea per fare un bilancio del 2024, chiuso in forte perdita.

I 10 milioni di rosso del 2023-2024 sono già stati riassorbiti, anche grazie alla ricapitalizzazione avvenuta ad aprile. L'aumento di capitale è stato reso possibile tenendo in considerazione la situazione patrimoniale del gruppo a novembre 2024, quindi nessuna sorpresa sui numeri presentati oggi. Il fatturato dovrebbe attestarsi intorno ai 2 milioni, contro i 14 del 2022, con 3,4 di utile.

il nodo sisterhood

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A pesare sull'assemblea di oggi è il nodo Sisterhood e i conti scomparsi della controllante di Fenice dell'influencer, che è proprietaria anche dell’altra società operativa, TBS-Crew, e del superattico di CityLife. Dal 2022 non si hanno notizie dei bilanci: l'ultimo è quello del 31 dicembre 2022. Fonti vicine all'imprenditrice digitale spiegano che essendo una holding si aspetta la chiusura, che avverrà a breve, di tutti i bilanci delle controllate. La questione delle chiusure, però, riguarda il 2024 e Sisterhood non ha nemmeno depositato il bilancio del 2023. Chi c'è a capo di questa holding? L'amministratore unico è un commercialista italo-ticinese, Maurizio Binelli, che condivide delle deleghe con Marina Di Guardo, mamma di Chiara Ferragni.

La questione Alchimia e Paolo Barletta

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I dubbi riguardano anche Alchimia, società di venture capital che era in possesso del 40% di Fenice: il gruppo di investimento era guidato dall'imprenditore romano nel settore dell'immobiliare e dell'hospitality Paolo Barletta (partecipata anche da Nicola Bulgari, Danilo Iervolino e dall’italo-svizzero Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi). Ad agosto 2024 il gruppo ha deciso di non svalutare Fenice, spiegando che la perdita di valore sarebbe stata "episodica e temporanea". Pochi mesi dopo ha azzerato del tutto la partecipazione, perdendo 15,8 milioni di euro e rinunciando a firmare l'aumento di capitale. Fino a novembre 2024 Barletta è stato presidente di Fenice.

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