Un pieno d'energia all'Albereta con le regole del guru che piaceva a Maradona e Zidane
Come nella F.1, avremmo bisogno tutti di un pit stop o più di uno. Per valutare il nostro stato di salute, il livello di stress, per recuperare l’energia perduta, migliorare l’efficienza metabolica per vivere più a lungo in perfetta salute. L’Albereta Relais & Chateaux, con il metodo Chenot, da anni, esattamente dal 2003, è tra i luoghi più gettonati per fare una revisione, un cambio di passo, un pieno di energia. Tra le colline della Franciacorta, con vista sul Lago d’Iseo, la famiglia Moretti produce (ugualmente bene) vino e benessere. Dipende da quale vacanza/percorso si sceglie di fare.
da zizou a diego
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Qui la mente si riconnette al corpo grazie a un approccio olistico e avanzati metodi di ricerca e diagnostica scientifici. Una scienza a cinque stelle fondata da Herni Chenot, padre del movimento detox, che ha messo in accappatoio e pantofole potenti e principesse. E rimesso più volte in piedi Diego Armando Maradona, che arrivava in sala da pranzo palleggiando con un’arancia. E il primo Zinedine Zidane bianconero, che all’Avvocato sembrava quasi un “bidone”. Gianni Agnelli adorava Chenot, lo convocava a Torino più volte all’anno, con un cuoco, una massaggiatrice e un medico. Guardavano insieme anche le partite. Ha un passato importante nello sport anche il dottor George Gaitanos, chief operating and scientific officiel di Chenot Group, che oggi porta avanti il lavoro di Henri e che abbiamo incontrato nello Chenot Espace di Erbusco (Brescia), appena rinnovato, per tre giorni di Cleanse & Rebalance, consulenze mediche e nutrizionali educative, trattamenti disintossicanti e terapie energetiche rivitalizzanti. Uno dei 4 programmi possibili, un buon compromesso per chi non può fermarsi 6 giorni per l’Advenced Detox o 4 per il De-Stress and Re-Charge. Testando il livello (importante) di stress, misurando la densità di collagene nella pelle e facendo fitness anche sospesi (con la terapia Neurac per il trattamento dei disturbi neuromuscolari). Mangiando solo 850 calorie al giorno di proteine vegetali dell’orto di casa Moretti (no zuccheri, no carne, no caffè) per favorire la rigenerazione cellulare. Qui, volendo, si può anche giocare a golf e fare delle lunghe passeggiate in bicicletta. Ma c’è chi preferisce, come noi, il trattamento viso dermio care plus (antiage per il viso) e un massaggio energetico con coppette da champions. Ha giocato, invece, nella National League greca di volley Gaitanos, esperto di metabolismo e anche fisioterapista, che ci spiega come la longevity per Chenot "non sia riportare indietro le lancette dell’età biologica, si tratta invece di prolungare la vitalità del corpo e mantenere la forza. Il nostro focus è l’attivazione delle capacità del corpo di auto-rigenerarsi, adattarsi e performare nel corso del tempo".
Prestazioni e longevità sono alla base dello sport. Lei vanta una lunga esperienza con atleti professionisti. Come si fa?
"Ho lavorato con tante squadre in NBA. E con molti atleti olimpici di altissimo livello, con molti lavoro ancora, ma non amo fare nomi. Lo faccio per piacere perché mi dà felicità e mi dà opportunità. Gli atleti professionisti sono anche persone, hanno una vita normale al di fuori dello sport. Hanno una moglie, dei figli, tanti stress. Quando si tratta di esibirsi in campo, non conta solo la forma fisica. C’è un aspetto mentale importante quanto i muscoli. E ovviamente è tutta una questione di resilienza, è tutta una questione di recupero. Immagini un giocatore che deve tirare un rigore o un tiro libero e ci sono centomila persone a guardarlo: è molto stressate. La psicologia dello sport, la fisiologia dello sport, l’allenamento, tutte queste cose sono importanti. Tutti gli atleti vogliono prolungare la loro vita agonista, ho capito che per farlo non devi concentrarti sulla forma fisica, ma sulla felicità e sul recupero. Perché meglio recuperi, più energia avrai da dare il giorno dopo. Questo ti rende un giocatore migliore. Il consiglio è trovare unità mentale e fisica. E rilassarsi! Attraverso frequenze curative, suoni, musica. Oggi si usa molto la respirazione. E poi c’è la dieta che è molto, molto importante. Dare priorità al sonno è importante. Quando assumere un integratore è importante. Quando bere un caffè è importante".
Lei fa sport?
"Faccio molto esercizio. Non faccio sport. Ero una pallavolista professionista, in Grecia da ragazzo giocavo con lo Sporting, in National League. Poi, quando sono andato in Inghilterra, sono diventato una star, lì nelle università la pallavolo è zero. È stato molto divertente. Ora niente sport, perché ho un sacco di infortuni, ma vado in palestra tutti i giorni, ogni volta che posso. Faccio esercizi di forza, lunghe passeggiate. Corro un po’ sul tapis roulant a gravità".
Lo sport fa bene, la competizione forse un po’ meno.
"Penso che lo sport faccia bene e che abbia dentro di sé la competizione, perché nello sport hai bisogno di competere con qualcuno. Troppo stress ti blocca, ma questo è uno stress positivo perché è acuto. Calibrate dosi di stress somministrate con cura possono risvegliare il potere difensivo del nostro corpo. E quindi supportare il sistema, implementare la resilienza a livello cellulare. In generale, fare sport per molto tempo ad alto livello competitivo, crea uno stress cronico. È qui che il recupero diventa fondamentale".