"Sull'urgenza di semplificare la
regolamentazione in Europa e di concretizzare forme di
partenariato pubblico-privato in Italia per le infrastrutture
sociali concentreremo le nostre attività nel 2026". E' quanto
annuncia Fabio Cerchiai, presidente di Febaf (la federazione che
associa Abi, Ania, Aifi oltre a Adepp, Aipb, Amf Italia, Anfir,
Assofiduciaria, Assofin, Assogestioni, Assoreti, Confindustria
Assoimmobiliare).
"La semplificazione - rileva - è diventata il percorso
obbligato dell'Unione europea. La direzione intrapresa a
Bruxelles è quella giusta e come Febaf ne supportiamo una rapida
implementazione". Tuttavia questo processo non è sufficiente,
secondo il numero uno della Federazione Banche Assicurazioni e
Finanza. "Occorre infatti declinare un 'omnibus' per la finanza,
un testo unico europeo che punti ad alleggerire il peso
regolamentare sui soggetti bancari, assicurativi e finanziari
all'interno dell'Unione, così da permettere ai nostri operatori
di concorrere a livello globale su mercati livellati e privi di
asimmetrie. Sarà dunque opportuno che il prossimo anno veda
realizzarsi gli auspici di istituzioni internazionali come la
Bce, che insieme all'esprimere significative preoccupazioni per
i possibili effetti negativi sull'economia italiana derivanti
dalle misure a carico delle banche previste dalla manovra in
corso, ritengono necessaria una semplificazione della
regolamentazione finanziaria". "Si tratta di una
semplificazione che non è deregolamentazione - specifica
Cerchiai - perché non chiediamo l'eliminazione di norme e
controlli pubblici, bensì regole e procedure più chiare,
efficienti e meno onerose per cittadini e imprese all'insegna
della proporzionalità e a tutto vantaggio della competitività
complessiva del sistema-Europa". In Italia, nell'anno
entrante FeBAF punterà ad attuare concretamente la tanto citata
e mai davvero attuata partnership pubblico-privato in settori
chiave come quello delle infrastrutture sociali come ad esempio
gli studentati. "Il prossimo anno - annuncia Cerchiai -
punteremo ad avviare 'progetti pilota' in questo settore grazie
al dialogo con le istituzioni e - qualora fossero individuate
opportune convenienze fiscali insieme ai giusti equilibri tra
redditività e protezione - ai risparmi di lungo termine che i
clienti riterranno di destinare a questo obiettivo".
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