Case per studenti e lavoratori, l'Italia al lavoro sui progetti

2 ore fa 2

Casa dolce casa. L'Ue si nuove per spingere la costruzione di immobili economicamente accessibili per giovani e lavoratori. Il tema è caldissimo anche in Italia. Governo, parlamento, enti locali e imprese sono già impegnate su questo fronte, mentre iniziano ad arrivare i progetti di social housing, che guardano anche agli anziani. L'ultima notizia arriva con emendamento del governo approdato sul tavolo della commissione Bilancio del Senato che sta esaminando la manovra.

Prevede 300 milioni in due anni per il piano casa e anche altri 1,2 miliardi per l'edilizia statale. La declinazione concreta di queste risorse arriverà con le norme attuative. Ma i progetti in campo sono già molti, come le misure per favorire la mobilità dei neo assunti o l'acquisto di casa alle giovani coppie. Con il Pnrr, poi, è finanziata la realizzazione di 60 mila alloggi universitari.

A scattare una fotografia delle difficoltà abitative in Italia è uno studio appena redatto da Cdp, che sul settore ha acceso già da tempo un faro importante. I prezzi degli affitti troppo alti e la scarsa disponibilità di case - evidenzia l'analisi di Cassa Depositi - sono un freno anche per la competitività dei territori italiani rendendo difficile per le persone muoversi in quelle province e grandi città dove il lavoro c'è ma l'offerta di abitazioni scarseggia o i prezzi eccessivi. I dati raccontano molto. In Italia gli alloggi a prezzi calmierati rappresentano il 2,4% dello stock totale, lontano dalla media Ue dell'8% e lontanissimi dal 34,1% dei Paesi bassi, dal 23,6% dell'Austria, ma anche dal 16,4% del Regno Unito e dal 14% della Francia.

Il nodo del caro alloggio pesa soprattutto sui lavoratori. In Italia la spesa assorbe il 35% delle retribuzioni nette, superando la soglia del 30% comunemente considerata come limite oltre il quale una famiglia si trova in difficoltà. Per i giovani lavorati il dato è ancora peggiore, arriva al 40%. La situazione, poi, è differente da città a città. A Milano si spende per l'alloggio il 76% della retribuzione netta, a Roma il 65% e poi via via a Bologna il 48%, a Firenze e Napoli il 45% a Torino il 42%.

Su questo il governo, anche su spinta di Confindustria, nella passata manovra ha introdotto una norma per favorire alloggio e mobilità dei neo assunti: a loro è dedicato un bonus affitto fino a 5.000 euro per 2 anni se scelgono di trasferirsi lontano per accettare un lavoro. Ci sono poi detrazioni Irpef specifiche. E' anche possibile, per il datore di lavoro, dare un contributo fino a 1.000 euro (2.000 se con figli a carico) che viene considerato un fringe benefit esentasse. Norme ad hoc sono poi attivate per il settore del turismo, nel quale alcuni profili professionali, soprattutto durante la stagione estiva, sono sempre molto difficili da trovare sul mercato.

L'altro nodo è quello degli alloggi per gli studenti. La protesta con le 'tende' di qualche anno fa non è solo un ricordo e soprattutto nelle grandi metropoli, come Roma e Milano, gli affitti sono carissimi. Ma su questo c'è l'impegno preso dall'Italia con l'Ue, per l'utilizzo dei fondi del Pnrr e per realizzare - con nuove costruzioni e recuperi di immobili - ben 60mila alloggi per studenti.

C'è poi il social housing, che su alcuni progetti vede la collaborazione di pubblico e privato. Ad esempio per la costruzione di alloggi per anziani con strutture comuni e assistenza sanitaria. Ma social housing significa anche edilizia popolare e il governo è al lavoro anche su questo fronte. Proprio recentemente il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato "di 150 cantieri in corso per il recupero di 15.000 alloggi popolari nelle periferie italiane".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo