Con l'intelligenza artificiale "è
possibile individuare con maggiore precisione le posizioni che
presentano elementi sintomatici di una frode fiscale e questo
contribuisce a spiegare la crescente capacità di recupero che
l'Agenzia ha registrato negli anni. Senza contare che, grazie
all'utilizzo di questi strumenti avanzati di analisi dei dati,
riusciamo anche a far risparmiare risorse allo Stato: solo nel
2024 parliamo di quasi 6 miliardi di euro tra crediti fittizi,
indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti". A
spiegarlo è il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Vincenzo
Carbone, intervistato da Ipsoa in occasione del XIV Forum
fiscale, dedicato a "Riforma fiscale, cooperative compliance e
intelligenza artificiale".
Carbone rassicura però sul fatto che non esiste nessun Grande
fratello fiscale né un "algoritmo antievasione": "L'intelligenza
artificiale viene utilizzata solo in una fase preistruttoria, in
cui vengono selezionate le anomalie da sottoporre ad
approfondimento e quindi non sostituirà mai il lavoro dei nostri
funzionari", sottolinea.
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