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L’esigenza di rendere sempre più globale la competizione restringe le possibilità di chi aveva più posti in percentuale, e il vecchio continente c’è rimasto in mezzo. Lo scandalo del Sudamerica...
Filippo Maria Ricci
14 ottobre 2025 (modifica alle 07:56) - MILANO
Mentre l’Italia sta per infilarsi nell’inospitale giungla del playoff europeo per la terza volta consecutiva, con l’ansia provocata dalle cadute, entrambe casalinghe, con la Svezia nel 2017 e con la minuscola Macedonia del Nord nel 2022, Uzbekistan e Giordania sono già al Mondiale da tempo, Capo Verde ci è arrivata ieri, la Nuova Caledonia è nello spareggio globale con altre 5 avversarie che offre altri due posti per il torneo americano del 2026. Certo, per evitare questi patemi era sufficiente arrivare davanti alla Norvegia di Haaland, che non è esattamente la Germania di Beckenbauer. Però dando un’occhiata allo storico delle qualificazioni mondiali e all’attuale suddivisione dei posti, passati da 32 a 48 tra Qatar 2022 e Messico-Usa-Canada del 2026, le contraddizioni emergono.