Ogni anno, solo in Italia, si verificano 50.000 nuovi casi. L'importanza di screening e diagnosi precoce
Giacomo Martiradonna
12 ottobre - 12:14 - MILANO
Il tumore del colon-retto costituisce una delle principali cause di morte per cancro nel nostro Paese. Secondo il rapporto I numeri del cancro 2024 curato da AIOM, AIRTUM e Fondazione AIOM, è il secondo tumore più frequente dopo quello al seno e il secondo per mortalità, con 48.706 nuove diagnosi ogni anno e circa 24.200 decessi nel 2022. Ne guarisce in media il 56% dei pazienti, ma il tasso arriva al 92% se la diagnosi avviene in fase precoce. Tra il 2007 e il 2019, le procedure di screening hanno evitato oltre 27.000 decessi solo in Italia, con un calo del 10,8% tra gli uomini e dell'8,9% tra le donne. Si stima che, in totale, sia possibile prevenire fino al 79% dei decessi correlati con degli esami mirati.
Cancro del colon-retto, come ridurre il rischio
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Un recente studio condotto a Taiwan e pubblicato su Jama Oncology suggerisce che anticipare l'età di inizio dello screening del cancro del colon-retto potrebbe avere ripercussioni importanti sul sistema sanitario. In Italia, l'età consigliata per iniziare con lo screening è fissata a 50 anni, a meno che non ci siano casi in famiglia. I ricercatori hanno tuttavia osservato che iniziare i controlli a 40 anni abbatte l'incidenza dei casi del 21% e la mortalità del 39%. L'analisi ha coinvolto quasi 40.000 persone tra i 40 e i 49 anni, sottoposte a test immunochimici fecali (FIT, esami non invasivi che rilevano tracce di sangue nelle feci) e oltre 225.000 partecipanti di età compresa tra 50 e 59 anni, che seguivano i protocolli di screening standard. Nei soggetti più giovani si sono registrati 26,1 casi di tumore ogni 100.000 anni-persona, contro 42,6 nel gruppo più anziano.
Quali sono le conclusioni dello studio
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Gli esperti raccomandano dunque l'adozione di politiche di screening più aggressive, anche sulla base dei diversi contesti sanitari. Ecco perché a Taiwan, dove il tumore del colon-retto è il secondo più comune, il programma nazionale di prevenzione è stato aggiornato nel 2025 per garantire screening gratuiti biannuali alle persone tra i 45 e i 74 anni, e per i 40-44 anni che presentano familiarità con la malattia. Anche negli Stati Uniti, dal 2021, l'età raccomandata è stata abbassata da 50 a 45 anni.
Quale controllo effettuare?
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Potrebbe non essere dunque una cattiva idea iniziare con i controlli prima e con maggiore frequenza, idealmente già dopo i 40 anni. L'opzione più semplice e diffusa resta il test FIT annuale, ma a seconda dei casi il medico potrebbe indicare anche colonscopia, colonscopia virtuale e sigmoidoscopia flessibile.