Caldo killer in Europa: Milano batte tutti con 1.156 morti. Seconda Roma, terza Barcellona

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Lo studio

I cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo fondamentale intensificando le temperature estive in tutta Europa e causando 16.500 decessi in più rispetto a un'estate non riscaldata dalle attività umane

di Marzio Bartoloni

16 settembre 2025

Anziani cercano refrigerio dal caldo nei parchi. 08 agosto 2017 a Genova. Le previsioni indicano un calo entro la settimana delle altissime temperature che stanno opprimendo la Penisola ormai da diversi giorni, ma ancora per domani e dopodomani le citta' con il bollino rosso saranno rispettivamente 17 e 14, - secondo il ministero della Salute - ad indicare che l'onda di calore africana non ha ancora esaurito la sua influenza sull'Italia. ANSA/LUCA ZENNARO

Un anomalo anticiclone settembrino sta riportando il caldo sull'Italia, con punte di 34-35 gradi centigradi che dureranno fino al week end allungando così una delle estate più calde che solo in Europa - in 854 città - ha provocato da giugno ad agosto 16500 decessi. Con l'Italia che ottiene un triste primato conquistando i primi due posti del podio: nell'estate che si sta concludendo sono state 1.156 le morti a Milano a causa dell'impatto del cambiamento climatico sulle temperature, 835 a Roma, rispettivamente prima e seconda città europea più colpita. Ma nella top ten si aggiunge anche Napoli al quinto posto con 579 vittime e Torino a chiudere subito dopo le prime dieci posizioni con 230 morti per il caldo. Subito dopo Milano e Roma, ci sono Barcellona e Atene a dividersi il terzo posto con 630 vittime, a conferma del Mediterraneo hub dei cambiamenti climatici estremi.

L'impatto del cambiamento climatico nelle città europee

I cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo fondamentale intensificando le temperature estive in tutta Europa e causando 16.500 decessi in più rispetto a un'estate non riscaldata dalle attività umane, secondo un'analisi dei ricercatori dell'Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine. In 854 città europee è stato rilevato che il cambiamento climatico sia stato responsabile del 68% dei decessi stimati per il caldo, vale a dire 16.500 morti, ben 4.597 morti per il caldo stimate in Italia, 2.841 in Spagna, 1.477 in Germania, , 1.444 in Francia, 1.147 nel Regno Unito, 1.064 in Romania, 808 in Grecia, 552 in Bulgaria e 268 in Croazia. Lo studio sottolinea come il caldo sia una minaccia crescente per il rapido invecchiamento della popolazione europea. Le persone di età superiore ai 65 anni rappresentano circa l'85% del totale dei decessi, con il 41% di età superiore agli 85 anni, a testimonianza di come il caldo sia particolarmente pericoloso per le persone con condizioni di salute preesistenti, come malattie cardiache e diabete. Si prevede che la percentuale di persone di età superiore agli 80 anni in Europa aumenterà dall'attuale 6% circa al 15% entro il 2100.

MORTI PER CALDO

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Il caldo è un killer silenzioso e sottovalutato

Utilizzando modelli, registri storici di mortalità e metodi di revisione paritaria, lo studio fornisce le prime stime dei decessi di quest'estate e sottolinea il motivo per cui il caldo estremo è noto come “killer silenzioso”: la maggior parte dei decessi dovuti al caldo non viene dichiarata, mentre i dati ufficiali del governo possono impiegare mesi per essere pubblicati, se lo sono. il risultato è solo un'istantanea del numero di morti legate al caldo estremo, poiché le città studiate rappresentano circa il 30% della popolazione europea. “Le ondate di calore sono killer silenziosi. La stragrande maggioranza dei decessi dovuti al caldo avviene nelle case e negli ospedali.Nonostante sia il tipo di clima estremo più letale, il caldo è stato a lungo sottovalutato come rischio per la salute pubblica. Per esempio, anche quest'estate in Europa si continua a lavorare all'aperto con temperature superiori ai 40°C. Nessuno si aspetterebbe che qualcuno rischi la vita lavorando con venti da uragano, ma il caldo pericoloso è ancora trattato con troppa disinvoltura”, dice Garyfallos Konstantinoudis, Climate Change and the Environment, Imperial College London.

Perché le morti per calore continueranno ad aumentare

Secondo i ricercatori, sono necessarie politiche per rendere le città più resistenti al caldo estremo. Circa il 70% delle persone in Europa vive in città e si prevede che entro il 2050 ne vivrà più dell'80%. Le città europee possono essere in media più calde di 4-6°C rispetto alle aree rurali, con picchi fino a 10°C, perché le superfici in cemento intrappolano il calore e i trasporti e l'uso di energia aumentano ulteriormente le temperature urbane. L'espansione degli spazi verdi e blu può ridurre l'effetto isola di calore urbana e offrire aree più fresche che possono essere un'ancora di salvezza durante il caldo estremo, in particolare per le comunità a basso reddito che vivono in abitazioni più calde e più dense, dicono i ricercatori. Tuttavia, i ricercatori avvertono che anche con importanti sforzi di adattamento, le morti per calore continueranno ad aumentare finché il mondo non smetterà di bruciare petrolio, gas e carbone, che rilasciano emissioni che intrappolano il calore e portano a estati più calde e pericolose.

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