Cahill: "Chiesi a Djokovic di Sinner, lui rispose 'Non ha un gioco'. Da lì cambiò tutto"

4 ore fa 1

Jannik fece tesoro delle parole di Nole, dopo la vittoria di Wimbledon nel 2022, quando gli rimontò due set: "Non c’è variazione al suo gioco. Pochi cambi di traiettoria, non viene a rete, non cerca di portarmi dentro il campo”

Luigi Ansaloni

19 giugno - 12:42 - MILANO

Se Jannik Sinner è diventato l’incontrastato numero uno del mondo un po' di merito ce l’ha anche… Novak Djokovic. Il serbo è sempre stato un punto di riferimento per l’azzurro, che sembra essere in campo il vero erede del 24 volte vincitore slam, ma Nole una volta, qualche anno fa, ha fatto anche di più: ha analizzato il gioco di Jannik e dato consigli a Darren Cahill. Lo ha rivelato lo stesso allenatore australiano, intervenendo nel podcast dell’ex tennista Andy Roddick, svelando un aneddoto che risale al 2022, quando Djokovic e Sinner si incontrarono nei quarti di finale di Wimbledon. Jannik non aveva nemmeno 21 anni, Nole non perdeva ai Championships dal 2017 ed era nettamente il migliore, ma l’altoatesino gli strappò comunque i primi due set, prima di essere rimontato e cedere in in cinque set. In quell'occasione Cahill, che aveva appena iniziato il suo percorso con il tennista italiano, chiese consigli a Djokovic, un parere su quello che aveva appena visto in campo. Il serbo fu gentile ma severo, analizzando in maniera spietata ciò che aveva appena visto in campo. “Jannik colpisce benissimo la palla, ma non c’è variazione – disse Nole a Cahill -. Pochi cambi di traiettoria, nessuna altezza sopra la rete, non viene a rete, non cerca di portarmi dentro il campo. So che risponde bene, ma non è aggressivo sulla risposta. Non attacca il mio servizio, non fa male”. 

il cambiamento

—  

Un giudizio in quel momento non troppo lusinghiero ma che invece aiutò tantissimo Sinner e il suo team, tanto che Cahill ricorda quel momento come fondamentale nella crescita di Jannik. “Sinner aveva vinto i primi due, ma poi Novak tornò indietro e prese il sopravvento, esattamente come fa lui: si abitua alla palla, alla traiettoria, al ritmo, e poi, come sempre, non sbaglia più e vince gli ultimi tre set in maniera piuttosto netta. Per questo ero tanto interessato al suo parere – spiega Cahill -. Non ci ha detto nulla che non avessimo già visto e che non sapevamo, ma quando lo abbiamo raccontato a Jannik dicendogli che veniva da Novak, l’effetto è stato completamente diverso, e lui ci ha risposto che era pronto a cambiare”. Chissà se Djokovic, col senno si poi, si sarà pentito di quei consigli…

Leggi l’intero articolo