Brignone: "Io Portabandiera? È il mio sogno e la mia motivazione"

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La regina dell'ultima Coppa del Mondo ospite di Banca Generali: "Preferisco essere tra le 10 migliori al mondo che l'italiana più vincente"

Claudio Lenzi

Giornalista

18 giugno - 21:35 - MILANO

"Io portabandiera? È un sogno sportivo, una forte motivazione per impegnarsi ancora di più a tornare. Mi piacerebbe molto, significa rappresentare il proprio Paese e in Italia non è facile perché c'è tanta concorrenza". Federica Brignone esce allo scoperto, in pieno recupero dall'infortunio ancora una volta non dà certezze sulla possibilità di essere ai prossimi Giochi di Milano Cortina, ma quando le viene chiesto se si immagina davanti a tutti nella cerimonia d'apertura, si lascia andare. In cambio scrosciano gli applausi dei consulenti e dei clienti che Banca Generali ha radunato nell'iconica torre Hadid di Milano per festeggiare il sodalizio che da 15 anni lega la sciatrice italiana più vincente di tutti i tempi e la prima banca private italiana. "Siamo davvero felici e orgogliosi dei suoi risultati, ma soprattutto del suo impegno e dei suoi valori che ne fanno un talento eccezionale" ha commentato l'amministratore delegato Gian Maria Mossa.

tigre

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Una scommessa vinta, da ambo le parti. Federica Brignone nel 2010 non era la campionessa che oggi tutti conosciamo, ma adesso porta il suo sponsor più longevo sui podi di tutto il mondo. Come il casco della tigre: "La prima volta è stata ai Mondiali di Meribel, non l'ho detto a nessuno ma pensavo di smettere dopo quelle gare, così ho cercato un elemento per chiudere in bellezza e mi hanno fatto questo casco stupendo con cui ho vinto, per cui ho chiesto di tenerlo". E a proposito di vittorie, ecco la vera Federica che spiazza: "Essere l'italiana più vincente? Mi frega il giusto, in carriera ho sempre puntato al massimo, al livello mondiale. Mi piacerebbe essere definita la migliore la mondo, ma so che Shiffrin e altre sono irraggiungibili. Però preferisco far parte della top 10 mondiale di sempre che essere considerata l'italiana più vincente". Chiusura, poi, sull'infortunio: "Per me fare i campionati assoluti è stato normale, ci sono sempre andata. Amo talmente questo sport che non vorrei smettere perché mi sono distrutta una gamba, ma con il sorriso per quello che faccio. Milano Cortina non cambia la mia vita, ma vorrei vivere l'esperienza dei Giochi in Italia e sciare al mio livello, se il fisico me lo consentirà". 

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