Borsa: l'Europa riduce il calo nel finale, Milano -1,7%

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Riducono il calo nel finale le principali borse europee, appesantite a metà seduta dalla minaccia del presidente Usa Donald Trump di alzare i dazi sull'Ue al 50% a partire dall'1 giugno. Parigi cede l'1,8, Milano l'1,7%, Francoforte l'1,4% e Madrid l'1,2%, mentre Londra (-0,3%) si avvicina alla parità, favorita dall'accordo con gli Usa dello scorso 8 maggio. Deboli i listini Usa, con il Dow Jones in calo dello 0,66% e il Nasdaq dell'1%.
    Si assesta a 102,6 punti lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in calo di 4,6 punti al 3,6%, quello tedesco di 6,4 punti al 2,58% e quello Usa di 1,2 punti al 4,52%. Debole il dollaro a 0,88 euro e 0,74 sterline, in rialzo l'oro (+1,18% a 3.328,7 dollari l'oncia).
    Girano in positivo il greggio (Wti +0,69% a 61,63 dollari al barile) e il gas naturale (+0,86% a 36,67 euro al MWh).
    La minaccia di nuove tariffe commerciali all'Ue frena il comparto auto con Stellantis (-4,1%), Porsche (-3,91%), Mercedes (-3,84%), Ferrari (-3,53%), Bmw (-3,38%), Volkswagen (-2,74%) e Renault (-1,27%). Sotto pressione il lusso con Swatch (-4,89%), Cucinelli (-3,34%), Hermes (-3,49%), Richemont (-2,25%) e Moncler (-1,61%).
    Vendite sui bancari Mps (-2,94%), Unicredit (-2,81%), SocGen (-2,76%), Intesa (-2,75%), Popolare Sondrio (-2,66%), Bper (-2,34%), Banco Bpm (-1,81%), Mediobanca (-1,36%) e Commerzbank (-1,24%).
    Fa eccezione Iveco (+3,3%), su nuovi massimi grazie alle offerte per la divisione difesa (Idv), presentate dal consorzio tra Leonardo (+0,43%) e Rheinmetall (+0,82%), dalla spagnola Indra Sistemas (+3,64%) e dalla ceca Czechoslovak Group.
   

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