Restano deboli le Borse europee a
metà seduta dopo che Moody's ha riportato sotto i riflettori il
tema della sostenibilità del debito americano, provocando una
vendita generalizzata degli asset a stelle e strisce. Milano
cede il 2%, maglia nera tra i listini del Vecchio Continente per
effetto dello stacco del dividendo da parte di 24 società del
Ftse Mib, davanti a Parigi (-0,7%), Londra (-0,6%) e a
Francoforte (-0,1%).
Più pesante si prospetta l'avvio di seduta Oltreoceano, dove
i future su Wall Street sono in forte calo, con quelli sul
Nasdaq sotto dell'1,4% e quelli sull'S&P 500 dell'1,1%. Venduto
anche il dollaro, con la leadership economica e finanziaria, già
indebolita dalle aggressive politiche commerciali del presidente
Donald Trump, che deve incassare un altro colpo.
Il biglietto verde cede l'1% sull'euro, a 1,127, mentre
cadono anche i titoli di Stato americani, già in fibrillazione
per i dazi. I rendimenti dei Treasury trentennali balzano al
5,03% e quelli decennali al 4,55%, entrambi in rialzo di 8 punti
base. Soffre anche l'obbligazionario in Europa con i rendimenti
dei Btp che salgono di 6 punti, al 3,66%, mentre lo spread con
il Bund si allarga a 102 punti base. Il clima di preoccupazione
favorisce l'oro, in rialzo a 3.242 dollari l'oncia.
Sul listino milanese avanzano le banche con Mps (+3,7%), Bper
(+3,5%), la Popolare di Sondrio (+2,1%), Banco Bpm (+1,9%),
Pirelli (+1,5%) e Buzzi (+1,5%) mentre scivolano Moncler (-3,4%)
e Cucinelli (-3,3%) dopo il dato sotto le attese sulle vendite
al dettaglio in Cina, seguiti da Ferrari (-2%), Stm (-1,9%),
Stellantis (-1,7%) e Interpump (-1,5%).
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