Il bomber lascia il Besiktas dopo una sola stagione: a 35 anni torna in Italia e vuole convincere Gattuso a richiamarlo in Nazionale. L'esterno si è liberato dal Toronto: Di Vaio e Sartori in prima fila
Ciro Immobile è uno che visualizza. La giocata, il tiro, il gol. Una volta ha detto: "Il gol lo immagino prima di realizzarlo". Se i sogni son desideri, l’arrivo di Ciro il grande sotto le Due Torri è la conferma che nel calcio tutto è possibile. Era nata come un’idea, un’intuizione. Ieri l’attaccante ha chiuso la sua avventura in Turchia (il Besiktas pagherà quasi 3 dei 6 milioni di ingaggio) e ha definitivamente detto sì al Bologna di Vincenzo Italiano. Solide realtà. Un anno di contratto con l’opzione per il secondo. Un ingaggio da 2 milioni di euro. Immobile è atteso in queste ore (forse oggi, ma più probabilmente domani per le visite). Un colpo che in città fa sognare. Quattro volte capocannoniere della Serie A, campione d’Europa con l’Italia di Mancini, Immobile andrà a impattare sulla rosa di Italiano. E non poco. Per qualità e senso pratico. Un giocatore che non ha più (forse) la verve dei vent’anni, quando il motorino produceva giocate e reti. A 35 anni Immobile ha imparato a essere più concreto e solido. E a visualizzare il gol quando necessario.
Operazione
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L’ok definitivo al trasferimento è arrivato ieri pomeriggio. Ciro era tornato in Turchia per sbrigare una serie di formalità. Alessandro Moggi, il suo procuratore, ha trovato il modo di tagliare il cordone che legava l’attaccante al club turco. Immobile è uscito dal club a zero euro, anche questi sono colpi. Una buonuscita da 3 milioni (circa, 2,5) da pagare in cinque rate come hanno rilanciato i siti turchi, in pratica quasi la metà dell’ingaggio del giocatore. A quel punto non ci sono più stati dubbi. Da giorni Immobile aveva già raggiunto un accordo con il Bologna. Se qualche giorno prima c’erano stati dubbi sulle possibilità di chiudere l’affare (Immobile voleva due anni di contratto, il Bologna puntava a uno), con il tempo è stato chiaro che l’operazione si sarebbe chiusa positivamente. Immobile va così a completare l’attacco con Dallinga e Castro (che sono già tornati al lavoro). Sarà il titolare? O un rinforzo di lusso? Il gioco di Italiano è dispendioso e feroce, richiede forma fisica eccellente e intensità. Immobile farà la sua parte, questo è certo. Anche perché il desiderio, nemmeno tanto nascosto, è quello di tornare a prendersi l’azzurro. È questo il grande obiettivo di Ciro: convincere il nuovo ct Gennaro Gattuso che in azzurro c’è posto anche per lui.
Di Vaio premiato
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Si delinea così la prima parte del mercato rossoblù, che però non è certo ancora concluso. Sartori è al lavoro. E così Marco Di Vaio. Quest’ultimo lunedì scorso ha ricevuto il premio Colpi da Maestro (ideato da Master Group Sport) come miglior direttore sportivo per aver vinto la Coppa Italia. Non solo un riconoscimento, ma una love story in avanzamento continuo: "Alzare un trofeo col Bologna dopo tanto tempo è stato bellissimo. E farlo da dirigente ancora di più". C’è lui, con Sartori, anche dietro l’affaire Bernardeschi. I direttori rossoblù stanno lavorando per allestire un gruppo forte, con un po’ di esperienza in più. L’esterno si è liberato dal Toronto. L’agente sta discutendo con diversi club, ma il Bologna è in pole. Anche per lui si prospettano due anni di contratto e un ingaggio non superiore ai 2 milioni. Deve prima uscire Ndoye. Il Bologna ha tutta l’intenzione di chiudere anche questa suggestione e prendersi un altro pezzo da novanta per affrontare al meglio le tre competizioni: campionato, Europa League e Coppa Italia, diventata uno stemma sulle nuove maglie. Poi il Bologna dovrà pensare anche a un centrale in difesa, dopo che Beukema avrà fatto le valigie.