Auto ibride plug-in: come funziona la nuova omologazione e cosa cambia per i consumi

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Il calcolo delle emissioni di CO2 delle vetture ibride plug-in è stato per anni oggetto di discussione per i parametri non realistici utilizzati. Ecco come funziona il nuovo metodo dell'Utility Factor che entra in vigore nel 2025

Lorenzo Baroni e Alessandro Follis

13 maggio - 10:12 - MILANO

L'aggiornamento del ciclo di omologazione per le emissioni di CO2 dei veicoli ibridi plug-in (Phev) sta avendo un impatto significativo sul settore automobilistico europeo. Il nuovo metodo di calcolo dell'Utility Factor (UF) introduce una parametrizzazione più rigorosa basata su dati empirici, modificando la stima dell'autonomia elettrica e dell'uso effettivo della batteria. Questo porta a una revisione al rialzo dei valori di emissioni dichiarati e, di conseguenza, a un incremento della tassazione sui Phev. L'analisi tecnica di questo cambiamento permette di comprendere le implicazioni normative e ingegneristiche di questa transizione.

Definizione e Calcolo dell’Utility Factor

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L'Utility Factor è una funzione statistica che determina la frazione di chilometri percorsi da un veicolo ibrido plug-in in modalità puramente elettrica rispetto al totale della distanza coperta. In passato, questo coefficiente era derivato da modelli predittivi che assumevano scenari di ricarica ideali, sovrastimando la quota di percorrenza in elettrico. Tuttavia, recenti studi telemetrici hanno evidenziato un ampio scostamento tra i dati previsti e l’effettivo utilizzo dei veicoli, in particolare per i conducenti che ricaricano sporadicamente o utilizzano il motore termico per la maggior parte del tempo. La revisione del metodo di calcolo prevede l’integrazione di dataset reali ottenuti da flotte di veicoli in condizioni di guida eterogenee, con parametri che includono:

  • Distanza media percorsa tra due ricariche
  • Frequenza di ricarica dell’utente
  • Autonomia effettiva in condizioni variabili di traffico e temperatura
  • Profilo di guida (urbano, extraurbano, autostradale)

Modello di Omologazione

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In precedenza, il ciclo di omologazione Nedc (New european driving cycle) assegnava una preponderanza elevata all’uso della modalità elettrica, sottostimando così le emissioni reali di CO2 dei Phev. Con l'introduzione del Wltp (Worldwide harmonized light vehicles test procedure), il calcolo è diventato più realistico, introducendo fasi di accelerazione e velocità più rappresentative delle condizioni reali di utilizzo. Tuttavia, la determinazione dell'Utility Factor continuava a basarsi su ipotesi teoriche piuttosto che su dati empirici. Dal 2025, il nuovo modello di calcolo dell'UF, adottato dalla Commissione europea, incorporerà dati telemetrici reali per definire con maggiore precisione la quota di chilometri percorsa in modalità elettrica. Questo porterà a un incremento delle emissioni di CO2 dichiarate per molti modelli Phev e, di conseguenza, a una revisione della loro fiscalità ambientale e quindi del loro appeal commerciale.

Le implicazioni fiscali

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Uno degli effetti più rilevanti della ricalibrazione dell'Utility Factor è l'aumento delle emissioni di CO2 ufficialmente dichiarate per i Phev. In molti Paesi europei il calcolo delle imposte sui veicoli è direttamente correlato alle emissioni certificate: un incremento di questi valori implica un aumento della tassazione, riducendo l’attrattiva finanziaria dei Phev rispetto ai veicoli a combustione interna e completamente elettrici (Bev). Dal punto di vista normativo, questa revisione rientra nell’ambito delle politiche europee volte a ridurre le emissioni reali di CO2, evitando il cosiddetto "Phev loophole", ovvero l'uso improprio degli ibridi plug-in come veicoli principalmente a combustione. Le nuove metodologie di calcolo sono destinate a incentivare un utilizzo più consapevole della modalità elettrica e a favorire il passaggio a veicoli a zero emissioni.

Confronto tecnico tra vecchio e nuovo Utility Factor

ParametroNedc (pre-2019)Wltp (2019-2024)Nuovo UF (dal 2025)
Metodo di calcoloBasato su simulazioni di laboratorioBasato su scenari di guida più realisticiBasato su dati telemetrici reali
Stima della percorrenza elettricaSovrastimataPiù accurata ma ancora teoricaBasata su profili d’uso effettivi
Emissioni dichiarateSottostimatePiù realisticheAumentate per riflettere l’uso effettivo
Impatto sulla tassazioneVantaggio fiscale elevato per i PhevTassazione moderataMaggiore tassazione per Phev con bassa % di guida elettrica

Secondo analisi di settore, l'adozione del nuovo Utility Factor porterà a un incremento medio compreso tra il 30 e il 50% nelle emissioni dichiarate per alcuni modelli Phev, con impatti significativi sulla loro competitività fiscale.

Le strategie di adattamento

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I costruttori automobilistici stanno adottando diverse strategie per mitigare l'impatto del nuovo regime di omologazione.

  • Incremento della capacità delle batterie: nuovi modelli Phev saranno dotati di pacchi batteria con capacità maggiorata per aumentare l'autonomia elettrica effettiva. Un esempio sono le vetture del gruppo Volkswagen che superano i 130 km di autonomia, oppure la Lynk & Co 08 che arriva a toccare i 200 km.
  • Sistemi di gestione energetica ottimizzati: l'elettronica di controllo sarà affinata per incentivare l'uso della modalità EV, attraverso strategie predittive e geofencing che vediamo su modelli come la Toyota C-HR.
  • Incentivazione alla ricarica domestica e pubblica: programmi di fidelizzazione e sconti sulle tariffe di ricarica verranno implementati per spingere gli utenti a ricaricare più frequentemente. Questo verrà fatto sia dai distributori di energia, sia direttamente dalla Case auto che puntano sempre più ad offrire dei "pacchetti completi".
  • Transizione accelerata verso i Bev: alcuni produttori stanno riducendo l'offerta di Phev a favore di veicoli 100% elettrici con autonomie sempre più competitive.

Prospettive Future

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L'aggiornamento del calcolo dell'Utility Factor rappresenta un passo importante verso una regolamentazione più aderente alla realtà d'uso dei veicoli Phev. Se da un lato questo cambiamento penalizza alcuni modelli ibridi plug-in, dall'altro incentiva lo sviluppo di tecnologie più efficienti e un utilizzo più responsabile della propulsione elettrica. Il settore automobilistico si trova di fronte a una nuova sfida ingegneristica e normativa, con la necessità di riconsiderare le strategie di prodotto e le politiche di mercato per allinearsi a un contesto regolatorio sempre più stringente. Il tempo comincia a essere poco e le sanzioni sono sempre più vicine: ai vari marchi la prossima mossa, sperando che sia quella giusta.

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