Atalanta-Lookman, club infastidito ma non sorpreso. Resta il nodo della promessa fatta nel 2024

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Il messaggio della Dea ora è questo: un'apertura alla cessione rimane ma il come, il dove e soprattutto la valutazione economica intende deciderli il club

3 agosto - 17:54 - MILANO

La telenovela dell’estate continua; tre protagonisti (Lookman, l'Atalanta, l'Inter), un nuovo capitolo. Dopo il lunghissimo post social dell'attaccante, in cui parla di "promesse non mantenute" e in cui specifica di voler provare un'esperienza altrove, la posizione del club bergamasco non cambia. Dalle parti di Zingonia c'è fastidio anche per i modi usati oggi visto che la sua volontà era nota da tempo, ed è nota tuttora, e che il club è sempre stato chiaro con lui e con il suo entourage con il quale il dialogo è stato continuo e sempre trasparente. Ma il post di Lookman non ha sorpreso i dirigenti bergamaschi, che si aspettavano una reazione simile, anche perché già l’altro ieri, ispirato dagli agenti, c’era stato il primo strappo del giocatore che aveva tolto ogni riferimento all’Atalanta dai suoi profili social.

la posizione della dea

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Le "promesse" a cui fa riferimento il calciatore nel suo lungo sfogo, nascevano anzitutto da un gentleman agreement e non sono fondate su alcuna clausola scritta. Ma soprattutto sono relative a un anno fa, quando ci fu solo un fugace confronto con il Psg, da cui non nacque una reale trattativa, visto che la cifra ipotizzata dal club parigino era nettamente inferiore alle aspettative dell’Atalanta. Fu in quella occasione, visto che il giocatore aveva manifestato la volontà di approdare solo ad un top club estero, che il club bergamasco gli promise che nell’estate successiva, ovvero l’attuale, di fronte ad una valutazione ritenuta congrua dal club e proveniente dall’estero avrebbe accettato la sua cessione. Ma quest’estate non sono arrivate proposte dall’estero: l’unico club interessato è stato l’Inter, e dunque per l’Atalanta sono cambiate le carte in tavola, rispetto a quanto concordato verbalmente a suo tempo. In sostanza, il messaggio ora è questo: un'apertura alla cessione rimane ma il come, il dove e soprattutto la valutazione economica che può far quadrare l’intesa intende deciderli il club. Non il giocatore né il suo entourage. E l'Inter? Aspetta la Dea e un prezzo che di fatto il club di Bergamo non ha mai fissato. Si riparte dall'ultima offerta (rifiutata) di 42 milioni più 3 ma lo stallo continua.

La Gazzetta dello Sport

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