"Accogliamo positivamente il decreto
emanato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che
introduce l'obbligo di un contrassegno identificativo per i
monopattini elettrici, quale misura utile a favorire una
maggiore sicurezza e tracciabilità nell'ambito della
micromobilità urbana". È quanto dichiara Assosharing,
l'associazione che rappresenta numerose aziende della mobilità
condivisa e conta oltre 5 milioni di utenti iscritti in Italia.
"L'Associazione si dichiara da sempre favorevole alla
sanzionabilità dei comportamenti scorretti e incivili, che
generano un danno reputazionale all'intero comparto dello
sharing - prosegue la nota - Il settore della mobilità
condivisa, sottoposto a costante monitoraggio da parte delle
amministrazioni locali, ha già conseguito risultati
significativi sul fronte della sicurezza. In particolare, i dati
degli ultimi quattro anni evidenziano l'assenza totale di
decessi nel contesto del servizio in sharing, nel rispetto delle
norme preesistenti. Ciò conferma come il problema non sia legato
alla carenza normativa, quanto piuttosto alla sua effettiva
applicazione e controllo".
"È necessario - afferma l'associazione - un intervento
correttivo sull'obbligo del casco, che risulta tecnicamente
inapplicabile ai servizi di sharing, oltre a porsi in evidente
contrasto con l'attuale equiparazione normativa tra monopattini
e velocipedi. Questi ultimi, infatti, sono soggetti all'obbligo
del casco solo al superamento di determinate soglie di velocità
e potenza. Su questo unto Assosharing che confida "in una
revisione del quadro normativo che sani l'attuale vizio tecnico
riguardo l'obbligo di utilizzo del casco e consenta una piena
armonizzazione tra monopattini e velocipedi. In tal senso il
giusto contesto può essere rappresentato dai lavori di
riscrittura del Codice della Strada che sono in corso presso il
Mit, stando a quanto affermato dal Sottosegretario ai Trasporti,
Tullio Ferrante, nel corso di un recente Question time alla
Camera". "Assosharing rinnova il proprio impegno a collaborare
con le istituzioni per garantire uno sviluppo sostenibile,
sicuro e regolato della mobilità condivisa nelle città
italiane", conclude la nota.
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