La commissione Infrastrutture e Reti (Cir) dell'Agcom, l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha avviato una consultazione pubblica sulla proposta di modifica del piano di numerazione, volta a introdurre l'utilizzo di numerazioni brevi come numero chiamante per chiamate e/o messaggi, anche destinati ad attività di teleselling e telemarketing. La consultazione avrà la durata di 45 giorni.
Tale intervento si rende necessario in un contesto di mercato caratterizzato da modalità aggressive di contatto della clientela per teleselling e telemarketing, collegate a tentativi di frode. Tali condotte, sono molto spesso collegate alla pratica del Cli spoofing finalizzata a rendere non rintracciabile l'autore della frode, oltre a eludere le norme nazionali sulla privacy e sul Registro delle opposizioni.
L'Autorità, nell'ambito della propria azione regolatoria e di vigilanza finalizzata ad assicurare la trasparenza delle offerte di servizi di comunicazione elettronica a tutela degli utenti, con due delibere ha adottato una serie di misure di contrasto allo spoofing proveniente dall'estero mediante chiamate da numeri fissi e mobili italiani, stabilendo l'obbligo di bloccare le chiamate illecite (fatte salve quelle di utenti in roaming all'estero). Ha, inoltre, chiarito le responsabilità di controllo e correzione in capo agli operatori, quando ricevono chiamate VoIP originate nel territorio nazionale. Queste disposizioni sono divenute pienamente operative dal 19 novembre scorso, facendo registrare risultati estremamente positivi.
Il sistema di filtraggio dell'Autorità ha dimostrato la sua efficacia, bloccando il flusso di chiamate fraudolente con numero telefonico nazionale e, per la prima volta, quantificando con una misurazione oggettiva, la portata del fenomeno illegale.
Come prevedibile, il traffico illegale con numeri italiani si è spostato su chiamate con numerazione estera, che, notoriamente, non possono essere bloccate dagli operatori, in virtù degli obblighi di interconnessione e interoperabilità internazionale delle reti e dei servizi.
Oggi i consumatori sono più tutelati da frodi che simulano chiamate da numeri fissi o mobili nazionali e, allo stesso tempo, tendono a prestare maggiore attenzione quando ricevono una chiamata da un numero estero sconosciuto, spiega l'Agcom.
Per completare in modo efficace il quadro delle tutele a favore degli utenti, sempre nel segno della trasparenza, con il provvedimento adottato l'Autorità propone un'ulteriore misura: consentire agli operatori del settore e ai call center che operano legalmente di utilizzare numerazioni italiane brevi a tre cifre, come tutti i numeri dedicati all'assistenza clienti e quelli senza oneri per l'utente, per le chiamate di teleselling e telemarketing.
Tali numerazioni, che attualmente non possono essere utilizzate per chiamate in uscita, sarebbero facilmente riconoscibili dai clienti e, se necessario, associabili a chiamate di teleselling o telemarketing provenienti da un operatore certo e conosciuto.
Consentire la possibilità che i numeri brevi siano utilizzabili per chiamate di teleselling contribuisce a creare una maggiore affidabilità e fiducia negli utenti riguardo all'impresa "chiamante" (o mittente nel caso di messaggistica), in quanto consente alle aziende di essere più facilmente identificate dai propri clienti, riducendo, quindi, i rischi di confusione dell'identità del chiamante, ingenerati dai fenomeni fraudolenti o aggressivi sopra citati. Inoltre, il numero breve non può essere replicato dall'estero.
Bene per il Codacons la nuova misura allo studio dell'Agcom volta ad introdurre in Italia numerazioni brevi a tre cifre come numero chiamante per telefonate e messaggi anche destinati ad attività di teleselling e telemarketing.
Si tratta di una misura attesa da tempo e più volte invocata dal Codacons, che può facilitare la vita ai cittadini - spiega l'associazione - L'utilizzo di numerazioni brevi per le chiamate in entrata consentirà infatti agli utenti di capire immediatamente se la telefonata arriva dalla propria banca, dal proprio gestore telefonico o dalla propria azienda energetica, e permetterà di limitare frodi e raggiri realizzati tramite il teleselling, incrementando la trasparenza nel settore.
Il Codacons sottolinea tuttavia come il fenomeno del telemarketing aggressivo sia ancora lontano dall'essere risolto: dopo il blocco anti-spoofing scattato lo scorso 19 novembre le telefonate commerciali non sono cessate ma si sono spostate da finti numeri italiani a numeri esteri. Nelle ultime settimane si registra infatti un abnorme incremento delle chiamate ricevute dai cittadini provenienti da numeri con prefisso estero, utilizzati per attività di call center - conclude l'associazione.
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