La sorpresa ha il color oro che bagna
50 metri di rana stellare. Saltano i pronostici e si avverano i
sogni per Simone Cerasuolo che regala il primo titolo in piscina
per l'Italia ai mondiali di nuoto di Singapore: dopo quattro
giorni di argenti splendenti, serviva il giovane arrivato da
Imola a tingere d'azzurro il gradino più alto del podio. In un
mercoledì da leoni in cui a stupire ci avevano pensato qualche
ora prima altri millennial devoti all'acqua, Chiara Pellacani e
Matteo Santoro, che in una simbiosi magica hanno fatto i
'cinesi' conquistando l'oro dal trampolino misto, il terzo di
sempre nella storia dei tuffi made in Italy dopo quelli da
annali ormai di Klaus Di Biasi e il più recente di Tania
Cagnotto.
Due volte è risuonato l'inno, e sono sorrisi, abbracci e
anche lacrime. Quelle del romagnolo che nella vasca secca si
gioca il tutto per tutto e lo fa mettendo il turbo dai
venticinque metri; gara perfetta, come del resto lo era stata
quella dei tuffatori, e crono di 26''54. Spaesati i rivali
arrivati ai blocchi da favoriti: il russo sotto bandiera
neutrale Kirill Prigoda secondo in 26"62 e soprattutto il cinese
Qin Haiyang - oro a Fukuoka 2023 - che dopo aver condotto fin
dal primo turno, nell'atto conclusivo non va oltre il bronzo in
26"67.
La rana azzurra continua la sua tradizione di fenomeni, che
parte da Domenico Fioravanti e arriva a Nicolò Martineghi,
entrambi arrivati sull'Olimpo. Il titolo iridato sulla gara
veloce però è un inedito ed è anche benaugurante per l'Italia,
visto che i 50 si nuoteranno ai Giochi di Los Angeles 2028.
"Dedico questa vittoria a mia madre, che mi ha portato in
piscina, a mio padre e a mio fratello che mi sostengono da
sempre - le parole di Cerasuolo che prova a contenere
l'emozione, ma poi lascia andare le lacrime -. Io non ho mai
mollato nei momenti di difficoltà ed è sempre stato questo il
mio mantra. Sapevo che avrei potuto vincere, perché nei 50 è
importante essere veloci". Tutto ruota intorno alla famiglia,
mamma Marinella chef e papà Angelo maresciallo, e agli affetti
per questo ragazzo che tifa Juve e ama la Formula 1: poco
social, molta vita reale, il neo campione del mondo racconta di
quanto conti il sostegno dei cari: 'Ho chiamato mio padre e lui
mi ha sostenuto, spinto, dicendomi che se ero veramente forte
dovevo farcela. Sicuramente i miei hanno pianto, loro mi hanno
trasmesso la dedizione al lavoro. Mio padre mi ha sempre detto:
gli uomini forti si vedono nel momento importante. E sono stato
forte. Sono orgoglioso di quello che mi ha trasmesso la mia
famiglia. Il mio sogno è sempre stato di poter gridare di essere
campione del mondo: ce l'ho fatta. Il nuoto è la mia passione,
la mia vita. Io ho dedicato tutto a questo sport. Un pensiero e
una dedica anche alla mia fidanzata che per me rappresenta un
grande supporto". Cerasuolo ha fatto i conti anche con un po' di
sfortuna che lo ha condizionato quando la sua carriera era in
rampa di lancio: una vittoria simbolo della resilienza.
Il suo idolo in vasca è Fabio Scozzoli, in vasca la rivalità
è tutta interna: con gli amici Nicolò Martinenghi a Ludovico Blu
Art Viberti, primatista della distanza. A Roma 2022 è stato
d'argento nei 50 rana, preceduto dal Martinenghi; poi una serie
d'infortuni ne hanno condizionato la consacrazione, in una
specialità che diventa olimpica e sulla quale però era stato
tranchant Thomas Ceccon. 'I 50 rana dai, ma che gara è?' le
parole del campione veneto che pure, da poliedrico, si cimenta
nelle diverse discipline sulla vasca secca.
Nei 200 farfalla vinti dall'americano Luca Urlando, l'Italia
scende dal podio iridato con Alberto Razzetti e Federico
Burdisso sesto e ottavo. Aveva illuso la 4X100 misti mista in
finale con il miglior tempo, ma solo sesta. "Sono orgoglioso di
questi ragazzi e voglio fare i complimenti a Simone (Cerasuolo)
perché strameritato l'oro e la vittoria: sono felicissimo per
lui". L'oro inatteso fa sempre grande l'Italia.
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