Rischiano lo stop Busatto, Marcellusi e Rafferty: ecco come funzionano i cartellini virtuali dopo la rivoluzione voluta dall'Uci
dal nostro inviato Ciro Scognamiglio
12 maggio - 11:57 - VALONA (ALBANIA)
Se Francesco Busatto – sanzionato al termine della prima tappa - riceverà un altro cartellino giallo durante il Giro d’Italia, dovrà tornare a casa anzitempo, subendo anche una sospensione dall’attività per sette giorni. Stesso discorso per Martin Marcellusi e Darren Rafferty, “pizzicati” ieri. È l’effetto della “rivoluzione dei cartellini” voluta dall’Uci, sperimentata nella seconda parte della scorsa stagione ed entrata ufficialmente in vigore in questa: il Giro d’Italia è il primo grande giro che si disputa con queste nuove regole, introdotte per cercare di aumentare la sicurezza. È bene tenerlo a mente, perché neppure tutti gli addetti ai lavori – e forse nemmeno tutti i corridori - conoscono nel dettaglio le norme: il discorso dei due cartellini più i sette giorni di stop è valido per tutte le corse di un giorno e per tutte le corse a tappe; se invece si accumulano tre cartellini nell’arco temporale di un mese, i giorni di stop diventano 14; per sei cartellini in un anno, la sospensione raggiunge il mese e scatta sempre dall’ultima sanzione ricevuta. Nota: i cartellini sono “virtuali”, cioè non vengono sventolati in gara.
Regole
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A Busatto, nello sprint della prima tappa, è stata contestata una volata irregolare (gomitata e doppia testata), svelata dalla Var a circa un chilometro dal traguardo. Provvedimento che il vicentino dell’Intermarché, 22 anni, uno dei migliori talenti azzurri (ha vinto la Liegi Under 23 nel 2023), ha considerato "un po’ severo". Per Marcellusi, 25 anni romano della Vf Bardiani, "spallate allo sprint" ieri con Corbin Strong ed è stato anche relegato dall’ottava all’85a posizione; invece Rafferty, 21enne irlandese della Ef, ha "lanciato con violenza una borraccia, che è ritornata nella carreggiata".
Elenco
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Nel report della giuria, il termine “ammonizione” non è sinonimo di cartellino giallo, che viene espressamente indicato (differenza sostanziale con il calcio): per esempio ieri è stato ammonito Pello Bilbao, per aver assunto una posizione in bici non conforme, che potrebbe diventare pericolosa per il gruppo. I cartellini gialli possono riguardare pure i direttori sportivi e i membri dello staff dei team. Quelle di cui sopra sono alcune delle motivazioni, ma ce ne sono diverse altre. Per esempio, aveva fatto scalpore il cartellino all’australiano Kaden Groves, apripista di Jasper Philipsen che aveva condotto al successo nella Kuurne-Bruxelles-Kuurne di marzo: per esultare, Groves aveva alzato le mani dal manubrio in un modo valutato dalla giuria potenzialmente pericoloso per gli altri corridori.
Numeri
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Al 5 maggio, dunque prima dell’inizio del Giro, i sanzionati dall’inizio della stagione erano 87: finora non si è ancora arrivati a sospensioni e allontanamenti da gare in corso. Senza dimenticare l’ausilio del Var nello scovare i comportamenti scorretti, “acceso” nel grande ciclismo dalla Sanremo 2018 e ormai presente in tutte le corse World Tour e non solo. Si può investigare, grazie all’aiuto della tecnologia, su comportamenti sospetti come il cambio di bici o di ruote, che potrebbero nascondere motorini elettrici. E prendere, in casi gravi (corridori attaccati alle auto o episodi di violenza), decisioni immediate, di concerto con il Collegio di Giuria della competizione.