Almaty più vicina a Pechino che a Milano: le italiane rischiano 14mila km per una trasferta. E il Bodo...

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Si qualificano ai gironi la squadra più a est e quella più a nord della storia: la nuova mappa della competizione allunga i confini e obbliga le squadre italiane a viaggi lunghissimi

Nancy Gonzalez

27 agosto 2025 (modifica alle 15:16) - MILANO

La serata del 26 agosto ha ridisegnato la mappa della Champions League. Con le qualificazioni del Bodo Glimt e del Kairat Almaty, il torneo 2025/26 ha spinto i propri confini ancora più in là: mai così a nord, mai così a est. A completare i quattro punti cardinali ci sono il Maccabi Tel Aviv a sud e le squadre di Lisbona a ovest. Una geografia estrema, che mette alla prova logistica, chilometri e persino il buonsenso di chi deve organizzare le trasferte.

estremo nord

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Sessantasette gradi di latitudine nord. Tanto basta per fare del Bodo Glimt la squadra più settentrionale mai arrivata in un girone di Champions. Nemmeno il Rosenborg, che negli anni Novanta aveva portato la Norvegia fino ai quarti, era mai arrivato così oltre il Circolo Polare. Lo stadio è un piccolo catino da ottomila posti, incastrato tra fiordi e montagne. Qui l’inverno porta settimane di buio artico e per arrivarci da Milano servono almeno cinque ore con scalo, voli limitati e un meteo che può trasformare ogni viaggio in un’odissea.

estremo est

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Almaty è la nuova frontiera della Champions. Con i suoi 76.88°E di longitudine, il Kairat ha battuto il precedente primato dell’Astana e portato la competizione più vicino che mai all’Asia centrale. Il percorso è stato una maratona: dal primo turno preliminare di luglio fino al colpo grosso contro il Celtic, eliminato ai rigori grazie alle parate del ventunenne Anarbekov. Oggi il Kairat si ritrova in una posizione che parla da sola: più vicino a Pechino che a Roma. Per chi arriva dall’Italia i numeri non lasciano scampo: da Milano ad Almaty sono 6.735 km e oltre nove ore di volo. La trasferta più lunga mai toccata in Champions.

estremo sud

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A sud il primato resta in mano al Maccabi Tel Aviv. Con i suoi 32.04°N è la squadra più meridionale mai approdata ai gironi, un traguardo centrato per la prima volta nel 2005/6. Il viaggio da Milano dura circa quattro ore: sì, molto meno impegnativo rispetto ad Almaty. Eppure, sulla cartina, Tel Aviv resta il punto basso della Champions.

estremo ovest

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A ovest la frontiera è tutta portoghese: Benfica e Sporting presidiano i 9.14°O di longitudine, la punta estrema verso l’oceano. Non l'unico primato per Lisbona, anche teatro di trasferte leggendarie. Nel 2015/16, infatti, il Benfica volò fino ad Astana: 6.173 km in linea d’aria, record europeo per una partita di Champions. Un primo posto che oggi rischia di perdere: Milano-Almaty lo supera di oltre 500 km.

La champions

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Quando nacque la Uefa, nel 1954, le federazioni affiliate erano appena 25 e la distanza massima tra due capitali - Lisbona e Mosca - non superava i 4.000 km. Oggi le nazioni sono 55 e la geografia politica ha drasticamente allungato i confini. Astana, Lisbona, Tel Aviv, Bodo, Almaty: la Champions non è più solo il cuore dell’Europa calcistica, ma un torneo che tocca i margini del continente. Viaggi che somigliano a spedizioni.

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