
una foto, una storia
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Il 7 giugno del 1993 su una Golf rossa se ne andò Petrovic, uno dei più grandi cestisti di sempre. Guidava la sua fidanzata Klara che non ha mai parlato dell'accaduto, sul sedile posteriore un'amica che perse la memoria. E anche Re Jordan rese omaggio a Drazen
Alessandra Giardini
14 giugno - 15:07 - MILANO
Quando andarono a raccoglierlo, lontano da quel mucchio di lamiere, trovarono soltanto una cosa intatta, senza un graffio: il suo orologio d’oro, fermo per sempre alle 17.20 di quel 7 giugno 1993, il momento in cui Dražen Petrović era volato via dalla vita e il basket aveva perso la sua musica. La Croazia era in guerra dal 1991, la morte era una notizia quotidiana, eppure nessuno era preparato a lasciar andare quel giovane eroe, l’uomo che un anno prima aveva portato la nazionale nuova di zecca alla medaglia d’argento ai Giochi di Barcellona. Il quotidiano Večernji List uscì con un’edizione straordinaria e un titolo gigante: "Drazen Petrovic ucciso". La Croazia si fermò, aveva bisogno di tempo per piangere, per elaborare l’idea di essere rimasta sola, orfana del suo figlio prediletto. In ogni casa fu accesa una candela.