Torna il tradizionale appuntamento di Atreju, la più grande manifestazione della destra italiana che quest'anno giunge alla sua ventiseiesima edizione. Si tiene dal 6 al 14 dicembre nei giardini di Castel Sant'Angelo, nel cuore di Roma. Per l'occasione è stato allestito un grande villaggio natalizio con un'intera area destinata al mercatino di Natale, prodotti tipici e una pista di pattinaggio per adulti e bambini.
Atreju è l'evento del confronto, "un evento di parte ma non di Partito", spiegano gli organizzatori. Per questo, aggiungono, "certi che il dibattito potesse solo arricchirci, abbiamo sempre ospitato personalità provenienti da qualsiasi sensibilità politica e culturale, per valorizzare il confronto sui grandi temi del momento".
"Sei diventata forte - L'Italia a testa alta" è il titolo scelto per questa edizione: in calendario dibattiti, mostre, musica e approfondimenti culturali. Sul tappeto i principali temi di attualità, dalla riforma della giustizia al premierato, dalla sicurezza alla ritrovata centralità dell'Italia nel contesto internazionale. Oltre 400 ospiti e 81 dibattiti che intrecciano politica, cultura, spettacolo e sport.
Esponenti della società civile, ministri e leader politici di maggioranza e opposizione si alterneranno in questa kermesse, non ci sarà la segretaria del Pd Elly Schlein dopo il mancato accordo sul faccia a faccia con Giorgia Meloni sul palco. Ad Atreju sono state allestite due mostre. Una dal tono ironico, il "Bullometro", in cui si danno "i voti alle parole d'odio della sinistra - spiegano da FdI -. Una sorta di pagellone sui migliori e peggiori insulti proferiti da leader e opinion maker di sinistra". La seconda riguarda il tema dell'egemonia. Nasce, viene spiegato, dall'idea che il governo ha voluto contrapporre l'egemonia del merito all'egemonia culturale della sinistra, e in questa rassegna, "senza voler mettere loro addosso alcuna etichetta", sono stati inseriti personaggi che hanno mostrato egemonia di valori come coraggio, libertà, scoperta, avventura o tradizioni: si va da Pier Paolo Pasolini a Nicola Calipari, da Simone Veil ad Amedeo Guillet.
Tra le presenze internazionali più attese spicca quella di Abu Mazen, presidente dell'Autorità Palestinese, previsto per il 12 dicembre. In calendario anche esponenti del Likud all'interno dell'assemblea ECR e Rom Braslavcki, ex ostaggio di Hamas, che interverrà il 7 dicembre.
I leader politici dell'opposizione saranno in scena il 13 dicembre. Sono attesi tra gli altri Giuseppe Conte, Angelo Bonelli Carlo Calenda e Matteo Renzi. Presenti anche molti amministratori locali, tra cui i presidenti di Regione Roberto Fico, Marco Marsilio, Roberto Occhiuto, Francesco Rocca e i sindaci di Roma Roberto Gualtieri e di Napoli Gaetano Manfredi.
Grande attenzione al dibattito sulla separazione delle carriere: con Carlo Nordio (l'11 dicembre),Cesare Parodi, presidente dell'ANM (12 dicembre), Silvia Albano (Magistratura democratica) e Antonio Di Pietro. Un ritorno storico è quello di Gianfranco Fini che l'8 dicembre avrà un faccia a faccia con l'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, a 32 anni dalla sfida per il Campidoglio. Confermata la presenza delle principali cariche istituzionali: da Lorenzo Fontana (12 dicembre) a Ignazio La Russa (il 13), fino al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto(11 dicembre).
Tra gli esponenti del mondo dello spettacolo ci saranno Mara Venier, Carlo Conti, Ezio Greggio, Raoul Bova, Nicoletta Romanoff, Chiara Francini. Per lo sport Gianluigi Buffon, Fefè De Giorgi e Julio Velasco, che riceveranno il Premio Atreju.
Domenica 14 dicembre la chiusura con l'intervento della premier Giorgia Meloni, preceduta dai leader della maggioranza Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. Contemporaneamente Elly Schlein presiederà l'assemblea del Pd all'Antonianum a viale Manzoni.
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