Dal primo utilizzo alle prove più intense: abbiamo testato i nuovi auricolari di Apple con sensore cardiaco durante sport, corsa e... un viaggio in treno
Eugenio Spagnuolo
30 ottobre - 16:28 - MILANO
Quando Apple ha annunciato che avrebbe integrato un sensore cardiaco negli AirPods Pro 3, la prima reazione è stata di scetticismo. L'orecchio come punto di rilevazione della frequenza cardiaca? Eppure, dopo alcuni giorni di test, possiamo dire che questa piccola rivoluzione funziona davvero. Il sensore nascosto nella parte anteriore dell'auricolare emette impulsi di luce infrarossa 256 volte al secondo per leggere il flusso sanguigno. Una tecnologia che, per la prima volta, permette di tracciare gli allenamenti senza indossare dispositivi al polso e usando solo gli auricolari. E non è l'unica novità: Apple ha ripensato completamente il design interno, offrendo ora cinque taglie di gommini (dalla XXS alla L, contro le tre precedenti) e una resistenza IP57 che finalmente permette di allenarsi senza preoccupazioni anche nelle condizioni più intense.
battiti live
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La differenza con la generazione precedente si avverte subito. Durante i nostri test, abbiamo confrontato direttamente i Pro 3 con i Pro 2: la stabilità nell'orecchio è nettamente migliorata, merito del nuovo design angolato e dei gommini in schiuma infusa che si adattano meglio al canale uditivo. Ma è il sensore cardiaco a cambiare tutto. Basta indossare gli auricolari, avviare un allenamento dall'app Fitness su iPhone e immediatamente inizia il tracciamento della frequenza cardiaca. Per ottenere il supporto completo e la visione dei dati in tempo reale è necessario un iPhone aggiornato ad iOS 26 (o successivo) e un’app compatibile.
Abbiamo testato questa funzione durante una sessione di tapis roulant, un allenamento in palestra e una lunga camminata urbana. La precisione si è rivelata costante: l'algoritmo di Apple combina le letture del sensore ottico con i dati di accelerometro, giroscopio e GPS integrati, creando un sistema di monitoraggio che funziona per oltre 50 tipi di attività diverse.
per gli urban runner
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Una delle novità più utili per chi corre all'aperto è la modalità Trasparenza migliorata. Rispetto ai Pro 2, il nuovo sistema filtra meglio i rumori del vento e amplifica in modo più naturale i suoni che servono: le auto che si avvicinano, i richiami di altri corridori, le indicazioni del navigatore. Durante una camminata veloce in centro, per esempio, abbiamo potuto sentire chiaramente il traffico laterale pur mantenendo la musica a volume confortevole, senza quella sensazione artificiale che spesso accompagna queste tecnologie.
Apple consiglia di abilitare la personalizzazione dell'audio spaziale nelle impostazioni iOS e di disattivare il controllo automatico del volume per sfruttare al meglio le nuove capacità sonore. E l'effetto è davvero immersivo, con la musica che sembra provenire da tutto lo spazio circostante anziché direttamente dalle orecchie. Se si possiede un Apple Watch, l'esperienza diventa ancora più raffinata. I due dispositivi non si fanno concorrenza, ma collaborano in modo intelligente. Durante i nostri test con entrambi i dispositivi indossati, l'app Fitness mostrava un unico flusso di dati, scegliendo automaticamente la fonte più affidabile momento per momento. Ma non è indispensabile: a chi invece non ha uno smartwatch, i Pro 3 offrono un modo intelligente per iniziare a tracciare gli allenamenti senza bisogno di altri dispositivi.
non solo sport
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I Pro 3 non sono solo uno strumento per il fitness. La cancellazione attiva del rumore, che Apple dichiara due volte più efficace della generazione precedente, si rivela utile anche nei momenti di non-allenamento. Li abbiamo testati durante un viaggio su un Frecciarossa affollato in un pomeriggio di venerdì, tra bambini vivaci e telefonate ad alto volume. Risultato: una volta attivata la cancellazione del rumore, tutto il baccano è scomparso. Non è magia, è ingegneria: la nuova architettura acustica multiporta controlla il flusso d'aria che trasporta il suono, mentre i microfoni a rumore ultra-ridotto fanno il resto. Il risultato è un (quasi) silenzio che permette di lavorare, leggere o semplicemente rilassarsi anche negli ambienti più caotici.
Come ogni tecnologia, anche gli AirPods Pro 3, hanno i loro vincoli. Il sensore cardiaco funziona esclusivamente con l'ecosistema Apple - app Fitness e alcune app di terze parti supportate - ma non trasmette via Bluetooth alle macchine da palestra. Chi frequenta centri fitness con attrezzature che si connettono ai cardiofrequenzimetri dovrà ancora portarsi dietro una fascia toracica. L'aderenza, poi, rimane fondamentale: se gli auricolari non sono della misura giusta o si spostano durante l'esercizio, i dati diventano inaffidabili. Per questo, Apple raccomanda di eseguire il test di aderenza dei copriauricolari nelle impostazioni iPhone prima di iniziare ad allenarsi - un consiglio che abbiamo trovato molto utile. Ad ogni modo, le 5 taglie di gommini disponibili risolvono la maggior parte dei problemi di vestibilità, a patto di prendersi il tempo per trovare quella giusta.
L'autonomia con il monitoraggio attivo si riduce a circa 6-7 ore rispetto alle 8 ore di ascolto musicale standard, comunque sufficienti per la maggior parte degli allenamenti quotidiani. La resistenza IP57, altro upgrade significativo rispetto alle generazioni precedenti, permette di allenarsi senza preoccupazioni anche durante sessioni molto intense o quando piove, ma ovviamente non sono pensati per sport acquatici. Un limite che almeno ci risparmia il fastidio di ricevere chiamate mentre nuotiamo.



