Avvio shock per i nerazzurri. Segna subito l'ex Roma, Carnesecchi tiene a galla i suoi (anche un rigore parato a Barcola) ma il divario è troppo ampio e nella ripresa Juric affonda
Alessandro Grandesso
17 settembre 2025 (modifica alle 22:59) - MILANO
E' andata come doveva. C'era poca speranza per l'Atalanta cui è toccato un debutto ostico in casa dei campioni d'Europa in carica. E il Psg non ha fatto sconti per cominciare al meglio la nuova campagna europea che Luis Enrique aspira a concludere con un bis a Budapest, il 30 maggio. Nel frattempo, il club dell'emiro del Qatar ha ricominciato con lo stesso piglio con cui aveva concluso la precedente edizione: dominando e schiacciando l'avversario di turno con i gol di Marquinhos, Kvaratskhelia, Mendes e Ramos. Senza Carnesecchi tra i pali, però, poteva finire molto peggio per Juric.
SCOMMESSA
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Il tecnico croato, già privo di Lookman, Ederson o Scamacca, scommette al via sul debuttante, in Champions, Bernasconi che aveva fatto soli cinque minuti, domenica con il Lecce. E poi rinuncia a Scalvini, Zalewski e Krstovic per affidarsi a un attacco senza centravanti, con Pasalic dietro a De Ketelaere e a sorpresa pure Maldini. Lucho invece conferma il solito 4-3-3 e rimedia alle assenze di Dembélé e Doué recuperando Kvaratskhelia, a destra, confermando a sinistra Barcola, aggiungendovi in mezzo Mayulu, 19 anni, ma autore del quinto gol in finale Champions, contro l'Inter, il 31 maggio scorso.
FURIA
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Per Lucho appena il tempo si mettersi comodo in tribuna, ispirandosi al rugby per avere una visione aperta del gioco, che il suo Psg passa in vantaggio al primo affondo. Azione tipica per qualità di recupero ad opera di Marquinhos che ruba palla a Maldini a pochi metri dall'area e innesca Barcola. L'esterno finta il tiro e appoggia a sinistra su Ruiz che serve dentro, con un tunnel a Ballanova, dove Marquinhos si inserisce per il vantaggio (3'). Ed è un Psg furioso che sfiora il raddoppio con Mendes (5') e Barcola (8'). Carnesecchi ci mette ogni volta una pezza, come su Hakimi con l'aiuto del palo (11').
LAPIDE
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La Dea si fa vedere con Kossounou, su appoggio da centro area di De Ketelaere, ma spara alto (18'). Come Pasalic di testa, su cross da destra di Bellanova (27'). Ma è toppo intimidita la squadra di Juric che va sotto di nuovo quando Kvaratskhelia, incontenibile, scende da destra, porta a spasso Djimsiti, e scarica il destro, potente dal limite (39'). Barcola allo scadere si fa parare il rigore del 3-0, ma si fa perdonare in avvio di ripresa, innescando Mendes che manda a vuoto de Roon, resiste al ritorno di Bellanova e infila Carnesecchi sul primo palo (6'). Di fatto la lapide sulla partita dell'Atalanta, flagellata nel 1' da un appoggio suicida di Bellanova per il 4-0 di Ramos.