Paolini, c'è la Sabalenka per il debutto alle Finals nel singolare. A Riad è caccia al record

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Dopo l'esordio positivo in doppio, l'azzurra punta a superare il Round Robin in un girone in cui oltre alla numero 1 affronterà Gauff e Pegula. Se ci riesce sarà la prima italiana a riuscirci

Giulia Arturi

Giornalista

1 novembre - 20:40 - MILANO

Ancora fra le otto regine. In singolare e in doppio, unica a riuscirci. Jasmine Paolini comincia le sue seconde Wta Finals a Riad domani contro la numero 1 del mondo Sabalenka. E se le prime erano arrivate sull’onda di una vera e propria esplosione ad alto livello, queste rappresentano la conferma: più difficile, ma anche più significativa. E il tentativo di scalata prosegue: nessuna italiana ha superato il round robin di qualificazione in singolare. Oltre a Sabalenka, nel girone intitolato a Stefi Graff, la 29enne italiana si troverà contro due statunitensi: Coco Gauff, che le Finals le ha vinte l’anno scorso, e Jessica Pegula. Con la bielorussa favorita, saranno le altre a doversi preoccupare di essere finite nel girone dell’azzurra. Contro Gauff, Paolini ha vinto 3 degli ultimi quattro match, compresa la finale a Roma. Contro Pegula un solo match su cinque, ma il più recente: la finale Billie Jean King Cup. E che vittoria. “Sono felice ogni volta che metto piede in campo. Mi sento bene – dice l’azzurra –. A volte le cose non vanno come vorresti, ma devo ricordare a me stessa che questo era il mio sogno. Sto giocando al livello più alto, e ne sono soddisfatta. La scorsa stagione è stata davvero incredibile. Quest’anno non è stato facile ripetermi, ma credo di esserci riuscita, anche se forse con meno costanza. Ho vinto Roma, che per un’italiana è un sogno. Sono contenta della mia stagione”. 

numero 1

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Dopo il debutto positivo in doppio a Riad, in coppia con Sara Errani, Jasmine è quindi pronta a sfidare Sabalenka. La numero uno del mondo, che si è tenuta il trono tutto l’anno, è la favorita. Nel 2025 ha perso solo 11 partite delle 70 giocate e ha una percentuale mostruosa per quanto riguarda i tie break: 21 vinti su 23 giocati. Numeri da fantascienza. Sono le sue quinte Finals, un titolo che le manca in bacheca. Le due finali Slam perse nel 2025 (Australia e Parigi) non le hanno fatto perdere lucidità e si è rifatta agli Us Open. Su 15 tornei disputati ha raggiunto almeno i quarti di finale ben 13 volte, vincendo Brisbane, Miami, Madrid oltre che appunto New York. A Riad, come ha sottolineato Navratilova, trova “delle condizioni veloci abbastanza per fare danni, ma non troppo da compromettere la preparazione dei suoi colpi”. Combinazione micidiale. E anche la numero 1 del mondo ha confermato il suo feeling con le condizioni del  torneo delle Finals. Quello di domani sarà l’ottavo match tra le due tenniste: il bilancio dice 5-2 a favore di Sabalenka. L’ultima vittoria dell’azzurra risale a Indian Wells nel 2022, mentre l’ultimo match, giocato a Stoccarda lo scorso aprile, è stato vinto 7-5 6-4 dalla bielorussa. Riad si trova su un altopiano a 600 metri di altezza, i campi sono difficili, le palle “volano”. Anche Jas si sta trovando a suo agio, gli allenamenti di questi giorni sono stati positivi, la carica è quella giusta. 

percorso

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La toscana si è qualificata alle Finals nell’ultimo spot utile, l’ottavo, con appena 6 punti di vantaggio su Mirra Andreeva: una corsa all’ultimo respiro. Paolini nel 2025 non ha brillato negli Slam, ma è stata solida nei tornei 1000, impreziositi dalla splendida doppietta a Roma (singolare e doppio) che da sola basta a definire un’annata. Il finale di stagione asiatico le ha regalato i punti decisivi per Riad, segno che il livello di energia è alto. I cambi di allenatore, dal suo storico Renzo Furlan a Marc Lopez fino a Gaio, sono stati complicati da assorbire, ma i colpi di Jasmine non si sono mai persi nell’assestamento. Prezioso l’inserimento fisso di Danilo Pizzorno, con cui già lavorava, fondamentale nelle video analisi. La forza mentale per affrontare lo sprint finale è stata decisiva. Con 8 vittorie su 11 match, Paolini ha staccato il biglietto per l’Arabia: quarti a Pechino, semifinale a Wuhan, semifinale a Ningbo, prima vittoria in carriera contro la Swiatek. Un esempio di costanza: Jasmine ha vinto più partite rispetto alla scorsa stagione con una percentuale di successi più alta (71,9 %, la migliore in carriera). Il tutto affrontando un altro faticoso calendario di doppio, che però le ha fruttato quattro titoli, insieme a Errani e costituisce un propellente. E allora, forza Jasmine: sei libera di stupire ancora.

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