Napoli, la carica di Conte: bonus finiti, ma ha un Neres in più per lo scudetto

17 ore fa 1

Momento d’oro per Raspadori, David diventa una risorsa dalla panchina. Lobotka preoccupa

Vincenzo D'Angelo

13 maggio - 11:04 - MILANO

L'amarezza si sente, inutile girarci intorno. Il pari interno contro il Genoa ha gelato l’entusiasmo della città. Ma in fin dei conti, non è poi una cosa negativa. Già, perché Napoli è una città che sa dare tanto, ma il troppo amore a volte finisce anche per soffocare. E allora meglio tornare tutti con i piedi per terra: è ancora tutto da giocare, nulla è perduto. Anzi, il Napoli è ancora padrone del proprio destino è questo punticino di vantaggio è un tesoro preziosissimo da custodire nei prossimi 180 minuti di Serie A. Antonio Conte ne ha viste tante nella sua carriera e da giocatore ha assaporato sia il dolce gusto della vittoria sia quello tremendo della sconfitta all’ultima giornata. Pochi meglio di lui sanno come approcciarsi al rettilineo finale. Niente drammi, ma consapevolezza: il bonus di vantaggio non c’è più, ora tocca alla squadra reagire, mettere in campo tutto ciò che ha per centrare il grande sogno. 

Mentalità

—  

Ieri la città si è svegliata frastornata, quasi incredula, ancora gelata dal colpo di testa di Vasquez. Ma da oggi bisognerà velocemente voltare pagina. E resettare. Conte lavorerà soprattutto sulla testa dei suoi, per scacciare la paura, per allontanare la negatività. La squadra ha fatto una stagione straordinaria, non può mollare proprio adesso. E nessuno ha intenzione di farlo. Basta guardare gli altri, bisogna lavorare. Senza sosta, senza paura di volare. Conte sta lavorando sulla testa dei suoi da inizio stagione ed è arrivato il momento di non soffrire di vertigini. A Empoli, dopo una vittoria brutta e sporca, il tecnico si fece sentire in conferenza: "Non vorrei che qualcuno inizi a soffrire di vertigini". Era ottobre, è passata una vita. E il Napoli è la squadra che più di tutte in A ha occupato il primo posto in quest’anno. Si è abituata a stare lì, anche se non era nei programmi. E ora si affida al suo condottiero per non tremare, a due passi dal traguardo. 

condizione

—  

Il paradosso, se vogliamo, c’è: col Genoa il Napoli ha costruito tanto, sprecato troppo. E ha preso due gol negli unici due tiri del Grifone. Capitano serate così, ma è ora di invertire la rotta. Lobotka è uscito acciaccato e difficilmente ci sarà a Parma, se non per la panchina. Spazio a Gilmour in mezzo, dove Anguissa e McTominay sono gli uomini chiamati a fare la differenza, ad aggredire e ripartire. Poi serviranno la verve di un Raspadori ritrovato e la leadership di Lukaku per provare a vincere quest’ennesima battaglia. E Antonio adesso ha anche un’arma in più: la bella notizia dell’ultima giornata è il rientro di Neres, pochi minuti, ma sufficienti per dimostrare quanto sia importante il suo apporto. Due strappi, due occasionissime create ma non sfruttate. David è tornato, in attesa che possa farlo anche Buongiorno per l’ultima: serve il contributo di tutti per coronare il sogno. Per trasformare la delusione in energia positiva.

Leggi l’intero articolo