La Race Direction ha spiegato perché Marc è stato messo sotto indagine e poi non sanzionato per irregolarità : colpa di un’impostazione errata nel sistema
Federico Mariani
20 luglio - 11:24 - MILANO
Rallentamenti, allarmi veri e spie che segnalano problemi poi rivelatisi inesistenti, come nel caso di Francesco Bagnaia: è successo di tutto durante la Sprint della MotoGP a Brno. Il tema centrale resta la pressione delle gomme, che, per ragioni di sicurezza, richiede un limite minimo per la gomma anteriore pari a 1,8 bar, mentre per quella posteriore è stato fissato a 1,7 bar. Entrambi vanno mantenuti per il 30% della gara breve. Quando questi valori non vengono rispettati, il dashboard sulla moto avverte i piloti, che frequentemente si accodano a un collega per ottenere parametri ideali. Eppure, a fine Sprint, Marc Marquez, Alex Rins e Ai Ogura hanno rischiato comunque una penalità di 8”, nonostante i feedback positivi riscontrati dai segnalatori a bordo. Poi, però, è emersa una verità sorprendente.

spiegazione
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I tre piloti finiti sotto investigazione sono stati assolti. Un fatto raro, solitamente chi riceve questo avvertimento riceve anche una sanzione. Stavolta l’errore non era dei protagonisti, ma della Direzione gara. Infatti i parametri controllati durante la Sprint non erano corretti. Lo ha spiegato proprio la Race Direction con una nota diffusa dopo la corsa: “L’indagine post-gara sulla pressione degli pneumatici dei piloti #93, #42 e #79 ha subito rivelato un’impostazione errata della pressione minima nel sistema di allarme della Race Direction. Non sono state quindi necessarie ulteriori azioni o indagini. Tutti i piloti hanno rispettato i valori corretti”. Ecco perché dunque Marquez ha dovuto attendere qualche minuto prima di poter celebrare il successo nella Sprint.
differenza
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Lo stesso Marc era apparso sorpreso quando, dopo aver tagliato da vincitore il traguardo, gli era stata comunicata l’investigazione. Ma la Race Direction lavora in modo diverso rispetto ai team, come puntualizza la nota: “Questo sistema di controllo è separato da qualsiasi segnalazione utilizzata dalle squadre e non risulta visibile ai team o ai piloti durante la sessione. Ogni formazione controlla i propri parametri e gli avvisi inviati ai cruscotti dei propri piloti in merito alla pressione minima degli pneumatici”. Una scelta, che durante la Sprint di ieri, ha creato qualche grattacapo, risolto comunque velocemente.