Autopsia Simona Cinà: è morta per annegamento. Non sono emersi problemi cardiaci

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I medici hanno trovato acqua nei polmoni della giovane pallavolista deceduta in una villa di Bagheria in circostanze ancora da chiarire

Patrizia Chimera

7 agosto - 15:25 - MILANO

Simona Cinà è morta per annegamento: l'autopsia condotta sul corpo della giovane pallavolista di 20 anni di Capaci, trovata senza vita nella piscina di una villa di Bagheria, ha svelato la causa della sua morte. C'era acqua nei suoi polmoni, come rivelato dai medici dell'Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo che si sono occupati dell'esame autoptico sul suo cadavere. Dai primi esami risulterebbe anche che la giovane ragazza non soffrisse di problemi cardiaci.

esiti dell'autopsia sul corpo di simona cinà

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L'autopsia sul corpo di Simona, morta sabato 2 agosto 2025 a Palermo, si è svolta nella mattinata di giovedì 7 agosto 2025. Secondo quanto emerso, sarebbe dunque confermata l'ipotesi di annegamento, ma i medici avrebbero escluso un malore in acqua provocato da un infarto, visto che non hanno notato alcun problema di tipo cardiaco. Non sono nemmeno stati rinvenuti segni di violenza sul suo corpo. L'autopsia, inoltre, non ha chiarito l'ora esatta del decesso e nemmeno la dinamica dell'annegamento.

Per accertare, però, se la giovane ventenne sia affogata dopo aver avuto un malore per cause naturali o provocato da assunzione involontaria di droga o alcol, bisognerà attendere almeno 45 giorni per avere gli esiti degli esami tossicologici.

le indagini sulla morte di simona cinà

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Continuano, intanto, le indagini della Procura di Termini Imerese: è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti con l'ipotesi di omicidio colposo. Al vaglio degli inquirenti ci sono le analisi di tutti i reperti prelevati dalla villa di Bagheria, dove quella sera era in corso una festa di laurea. Ci sono decine di bottiglie di alcolici, bicchieri, piatti e vestiti, come quelli che Simona indossava prima di fare un bagno in piscina.

Tutti gli oggetti sono stati sequestrati dalle autorità a 48 ore dalla morte di Simona: la villa non è stata sequestrata ed è rimasta perciò incustodita in tutto questo lasso di tempo. I famigliari della giovane 20enne lamentano questo ritardo nelle indagini e chiedono a chi era presente di parlare e di riferire tutte le informazioni utili che potrebbero portare a ricostruire quanto successo alla ragazza quella notte.

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