Ai Lions il primo round del Tour: Australia sconfitta 29-17

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A Brisbane nel primo test della serie la selezione delle isole britanniche s’impone con le mete di Tuipolotu, Curry e Sheehan, ma la differenza la fanno i piazzati di Russell e Smith. Ai Wallabies non bastano le mete di Jorgensen, Tizzano e McDermott

Roberto Parretta

19 luglio - 16:22 - MILANO

I British&Irish Lions hanno vinto per 27-19 a Brisbane il primo test della serie con i Wallabies, l'evento clou del tour della selezione delle isole britanniche in Australia. La serie proseguirà con il test di sabato 26 a Melbourne e si chiuderà il 2 agosto a Sydney.

INVENZIONI

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 Dopo appena 30 secondi Tadhg Beirne forza un tenuto e permette a Finn Russell di sbloccare subito lo score su piazzato. Al 9’ attaccando con il vantaggio con gli avanti i Lions vengono respinti a un passo dalla linea, ma poi il pallone esce per Russell che inventa uno strepitoso passaggio lungo a pescare Sione Tuipolotu che può lanciarsi nello spazio e schiacciare. Al 29’ l’Australia, che fatica a penetrare nell’organizzatissima e durissima linea difensiva britannica, trova però la meta con un’invenzione: Jake Gordon dai piedi della ruck alza un pallone altissimo verso i 22 avversari, Hugo Keenan è in anticipo e vince il duello aereo con Max Jorgensen, che però sempre in volo strappa la palla dalle mani dell’estremo irlandese, riatterra e si lancia imprendibile verso la bandierina. Lynagh manca la difficile trasformazione. Ma i Lions rispondono subito: lungo attacco sui 5 metri che gli australiani riescono a tamponare solo fallosamente, il tallonatore Dan Sheehan batte la punizione per sé stesso, viene fermato ma al secondo riciclo è Tom Curry a raccogliere e scaraventarsi in meta con l’angolo giusto per evitare il placcaggio. Le due mete sono trasformate da Russell. Allo scadere l’arbitro (il neozelandese Ben O’Keefe) risparmia un cartellino giallo proprio a Curry per un placcaggio in aria su Lynagh, ritenendolo solo fuori tempo e non pericoloso.

gradino

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La ripresa si apre con la terza meta dei Lions, scaturita da un attacco iniziato con una touche quasi sbagliata a metà campo e firmata dallo stesso Sheehan alla bandierina di destra, a chiudere una serie di veloci passaggi di Huw Jones e Curry. Russell trasforma. Pur mostrando qua e la segnali incoraggianti, l’Australia sembra un deciso gradino sotto rispetto alla costanza e alla consistenza dell’avversario. Considerando anche i numerosi infortunati assenti, c’è da dire che il materiale c’è e il c.t Joe Schmidt sta inserendo gradualmente concetti semplici per costruire una struttura più logica, ricordando anche i disastri lasciati dalla precedente illogica, sconclusionata gestione del guru al rovescio Eddie Jones. Pur lontanissimi dalle leggende che hanno reso grandissima l’Australia, questi Wallabies oggi sono una squadra. Il neozelandese col fischietto però non intende dare una mano: intorno al 60’ impiega una serie di tre enormi falli dei Lions a ridosso della linea di meta prima di limitarsi a un semplice richiamo, poi decide di annullare in maniera assai discutibile una meta di Joseph Suaalii, trascinato dai compagni oltre la linea dopo un placcaggio, contestandogli un doppio movimento che nei fatti non è lui a commettere. Al 66’ è ancora la disciplina dei britannici a fermare un pericoloso attacco, ma, rimangiandosi quanto detto poco prima al capitano Maro Itoje (“al prossimo sarà giallo"), il cartellino non arriva ancora. Arriva però la meritatissima meta al 68’, firmata da Carlo Tizzano (il numero 8 nato a Perth da genitori italiani), che raccoglie l’ovale ai piedi di una ruck proprio sulla linea e s’infila in un buco per schiacciare. Marcus Smith (subentrato a Russell) infila un piazzato, ma al 79’ i Wallabies vanno ancora a segno con Tate McDermott (subentrato a Gordon), che completa il lavoro da pochi passi dopo un bell’attacco che sfonda profondo nella difesa britannica. Ben Donaldson (subentrato a Wright) trasforma le due mete australiane per il 19-27 finale.

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